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Faraci (IV): “De Luca sbaglia i modi ma sul Teatro Antico ha ragione. Sostengo le sue ragioni”

TAORMINA – “Da tempo sosteniamo che i modi ed il linguaggio usati da Cateno De Luca siano eccessivi e a volte non consoni ad un rapporto istituzionale. Al contempo dobbiamo però insieme al nostro coordinatore regionale l’on Davide Faraone sostenere con forza le giuste battaglie politiche per la nostra città sia a livello regionale, attraverso il dialogo con altre forze politiche, che a livello nazionale attraverso l’azione dei nostri parlamentari e del nostro leader Matteo Renzi in sinergia con chiunque abbia a cuore il nostro territorio. Speriamo che anche attraverso la nostra azione di mediazione si possa raggiungere l’obiettivo prefissato non solo per la nostra Taormina ma anche per le altre città che presentano oggi la stessa problematica. Le giuste esigenze dei territori come questa non devono avere un colore politico ma assumere una rilevanza ben più alta per tutta la politica regionale”. Lo afferma l’ex consigliere comunale dell’Amministrazione Bolognari, Manfredi Faraci, attuale coordinatore provinciale di Italia Viva a Messina.

“Da molti anni si discute proprio nella nostra città – spiega Faraci – del grave problema legato ai mancati introiti derivanti dalla gestione del Parco Archeologico Naxos-Taormina, nello specifico dal Teatro Antico, uno dei simboli della Perla dello Jonio, nonché della Regione Siciliana. Nelle scorse settimane, dopo l’insediamento del nuovo sindaco, l’on. Cateno De Luca, questo argomento è tornato al centro del dibattito politico ed è diventato il terreno di scontro fra il sindaco e il Presidente della Regione Renato Schifani. Da coordinatore provinciale di Italia Viva per la zona jonica, pur non condividendo a volte i modi ed il linguaggio del nostro sindaco, devo però assolutamente sostenere le sue ragioni, comuni anche a tutti gli altri Comuni in cui insistono i siti archeologici più importanti della nostra Regione come, fra gli altri, Siracusa, Selinunte ed Agrigento. Credo fermamente che la città di Taormina, come le altre sopra citate, non possa ospitare grandi eventi e flussi turistici importanti senza ricavarne un euro. Credo sia sacrosanto trovare un punto di incontro attraverso la modifica della legge attualmente in vigore, affinché si possano dare i giusti ristori alle città in cui i siti archeologici regionali vanno a ricadere”.

“Tempo fa il Comune di Taormina ogni anno, come molti sanno, riceveva il 30% degli introiti derivanti dal biglietto di ingresso al Teatro Antico, norma che purtroppo fu poi soppressa e mai ridiscussa. In Consiglio comunale, negli anni in cui ho ricoperto tale carica, ho rappresentato l’argomento ed è giusto da parte mia dare, anche oggi, il supporto all’Amministrazione comunale su questo delicato e fondamentale argomento. Insieme agli esponenti regionali e nazionali di Italia Viva, in particolare l’On. Davide Faraone, mi impegnerò ad attivare un proficuo dialogo per far sì che la nostra città abbia soddisfacenti risorse da parte del Parco Archeologico, per la gestione di tutte le problematiche conosciute da tempo”.

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