HomeHomeEsserci o non esserci: l'attesa "strategica" di Bolognari

Esserci o non esserci: l’attesa “strategica” di Bolognari

TAORMINA – E’ il “tormentone” politico già da un pezzo e lo sarà ancora per qualche tempo a Taormina: ma il sindaco si ricandida o no? Mario Bolognari per il momento riflette, pensa ad amministrare la città ma a poco più di 12 mesi dal ritorno alle urne, si comincia a scalpitare dentro e fuori dalla maggioranza. Quelli che sono con lui e quelli che sono nell’altra metà campo, aspettano la mossa dell’attuale sindaco di Taormina.

Non occorre sottolineare che la ricandidatura o la non ricandidatura del professore sarà uno spartiacque delle prossime elezioni. Con lui in campo la maggioranza può restare compatta, senza di lui potrebbe esserci il “liberi tutti”. Con lui ancora sulla scena l’opposizione potrebbe avere un volto, con lui fuori dai giochi l’opposizione potrebbe essere un’altra e non è neanche detto – in ogni caso – che poi il fronte dell’attuale minoranza si presenti alle urne con un solo candidato sindaco e una sola lista (anzi è tutt’altra che scontato).

Intanto Bolognari aspetta e prende tempo, tra i suoi più vicini collaboratori c’è chi non ha dubbi sul fatto che la scelta l’abbia già fatta. In mezzo c’è ancora l’appuntamento con le Regionali che potrà ridisegnare il quadro politico isolano e, a cascata, anche le dinamiche nei vari comuni. Ma si sa che poi Taormina è un altro capitolo e a livello locale la campagna elettorale è una storia a parte. Difficile immaginare che da qui a novembre nulla si muoverà, anche se a Taormina la tendenza è sempre stata quella di presentarsi alle elezioni comunali a carte coperte sino a due mesi prima del voto, neanche fossero le consultazioni per il Quirinale. C’è lo spauracchio di “bruciarsi” se ci si azzarda ad anticipare le mosse.

Fatto sta che Bolognari aspetta perché in questa fase ci sono le incombenze amministrative del dopo-Covid ed è scoppiata anche una guerra in Ucraina che rischia di diventare un conflitto internazionale, Taormina vive da sempre di turismo e se non tornano i turisti stranieri ogni altro discorso qui rischia di diventare un concentrato di poesia e aria fritta.

Ma l’attesa di Bolognari è anche dettata probabilmente dalla volontà di capire cosa accadrà nello scacchiere politico taorminese. Chi sarà il candidato dell’opposizione? Sarà uno soltanto o almeno due? Quante liste si formeranno? Il fronte avversario si compatterà o rimarrà diviso e litigioso come negli ultimi quattro anni e come ancora adesso? Tutti interrogativi che, volente o nolente, incideranno nei ragionamenti. Ma soprattutto l’attuale sindaco, al netto di ulteriori valutazioni di carattere personale, guarda in casa propria e vuole capire se il fronte di questa maggioranza rimarrà compatto. Alcuni gruppi non hanno dubbi e puntano sulla ricandidatura del sindaco, altre anime si guardano attorno, potrebbero voltare pagina o magari convincersi a restare sotto l’ala del leader indiscusso di questa Amministrazione. Il primo cittadino ha la consapevolezza che serrando le fila della sua aggregazione potrebbe giocarsi la prossima partita elettorale con importanti chance per la riconferma e per puntare a quello che sarebbe un poker storico dopo i successi del 1993, del 1997 e del 2018. Se, alla fine del giro di giostra, qualche pezzo di maggioranza dovesse fare altre scelte a quel punto tutto cambierebbe. Ma questo il professore lo sa e lo ha messo in conto.

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