HomeItalia - EsteriElkann, GdF e Procura a caccia di società offshore: fine dell'impero?

Elkann, GdF e Procura a caccia di società offshore: fine dell’impero?

Guardia di Finanza e Procura vogliono vederci chiaro sulle vicende di casa Agnelli-Elkann. “Elkann, l’inchiesta mira al cuore dell’impero”, titola così il “Fatto quotidiano” che ha pubblicato un approfondimento sulla vicenda dell’accusa di evasione fiscale relativa all’eredità di famiglia e che vede indagati Elkann, Ferrero (commercialista di famiglia e presidente della Juventus) e Robert von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli (morta nel 2019).

Scrive il “Fatto Quotidiano”: Margherita Agnelli – figlia dell’avvocato e madre di John, Lapo e Ginevra Elkann – dà la caccia ai capitali offshore di famiglia, che le sarebbero stati occultati nell’accordo sull’eredità. La Procura di Torino cerca i redditi, potenzialmente enormi, che sarebbero stati occultati al Fisco, attraverso fiduciarie collegate a paradisi fiscali. Questi due interessi potrebbero convergere se cadesse il baluardo che finora ha protetto la successione della dinastia più potente d’italia: la presunta residenza elvetica di Marella Caracciolo, moglie di Gianni e madre di Margherita. Se saltasse questo cardine, le autorità italiane potrebbero contestare reati tributari e sanzioni fiscali agli Elkann, e questa storia, come una valanga, potrebbe travolgere anche i contenziosi civili sull’eredità, aperti in Svizzera e in Italia.

Sono tre gli indagati nell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti: Gianluca Ferrero, commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus; Robert von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli (morta nel 2019); John Elkann, nipote di Marella, presidente di Stellantis ed editore del gruppo Gedi. L’ipotesi è di concorso in frode fiscale e in particolare di dichiarazione infedele al Fisco per gli anni 2018-2019.

In base all’intesa sulla successione di Gianni Agnelli nel 2004 (intesa che poi contesterà), Margherita accetta l’estromissione dalle società di famiglia in cambio di 1,2 miliardi; ottiene l’usufrutto su vari beni immobiliari e si impegna a versare alla madre Marella un vitalizio mensile da 500 mila euro. Di questi soldi non c’è traccia nei 730, da cui mancano in altre parole 8 milioni di euro (3,8 milioni di tasse).

Sono già state sentite persone che lavoravano con gli Agnelli. Tutto, insomma, sembra ruotare intorno alla questione della cittadinanza svizzera di Marella Agnelli. Secondo gli inquirenti e secondo la figlia Margherita che ingaggiò anche un investigatore privato, Marella viveva in Italia, non aveva i requisiti per ottenere la cittadinanza svizzera. Anche l’investigatore privato giunse alla stessa conclusione visto che solo nel mese di agosto tra il 2015 e il 2018 c’era traccia di acquisti presso una farmacia svizzera. Come andrà a finire? L’impero trema.

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