HomePoliticaDopo De Luca a Taormina: prime (inconfessabili) scintille nella maggioranza

Dopo De Luca a Taormina: prime (inconfessabili) scintille nella maggioranza

TAORMINA – Comincia a scaldarsi il clima nella maggioranza nella lunga corsa per il dopo-De Luca a Taormina. A Palermo soffia un vento di crisi ma almeno per ora non ci sarà nessuna caduta anticipata del governo e questo lo ha ammesso ieri anche il leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Tuttavia De Luca alza il pressing sull’obiettivo dichiarato della presidenza della Regione, corteggia la sinistra e ha iniziato a girare la Sicilia per le prove tecniche della manovra di accerchiamento al governo Schifani.

Scateno prepara la tappa delle Europee ma conta il tempo che lo separa dalla “madre” di tutte le sue battaglie. Taormina è sempre più sullo sfondo. E’ storia nota che tra non molto si aprirà il prossimo capitolo della Cateniade e verrà il momento in cui il sindaco lascerà in anticipo la fascia per catapultarsi nella presa di Palazzo d’Orleans. Così a Taormina cominciano a rombare i motori della sfida tutta interna alla maggioranza per l’eredità al trono.

Lo abbiamo detto e scritto con largo anticipo che si delinea all’orizzonte una sfida a quattro, tra Massimo Brocato, Jonathan Sferra, Giuseppe Sterrantino e Pinuccio Composto. Da considerare le variabili, sorprese e “conigli dal cilindro” da non escludere, perché rimane l’opzione Salvo Puccio, da sempre e per sempre nel cuore di De Luca, e altri potrebbero farsi avanti con ambizioni di candidatura (vedi Claudio Giardina).

Cateno valuta le opzioni per l’adepto da battezzare e ascolterà suggerimenti anche se poi alla fine della fiera dirà: “consigliatemi, farò come ca**o mi pare”. Nel frattempo qui si predica che è ancora troppo presto ma oltre i luoghi comuni già si sgomita per prendere posizione. E non mancano le prime (inconfessabili) scintille. Massimo Brocato scala posizioni di gran carriera, è la mossa di De Luca che ha spiazzato tutti, alleati in primis, con l’ingegnere che dopo tante esperienze dietro le quinte ora si ritrova in prima linea, nell’inedito ruolo di esperto a tutto campo, in cabina di regia, tutor della Giunta e riferimento dei consiglieri di maggioranza. Nei fatti sta svolgendo lui il ruolo di sindaco facente funzione, ha licenza di placet e potere di veto sulle varie incombenze del palazzo quando il sindaco è fuori sede. Così ha voluto De Luca, muti e pipa. La posizione a tutto campo dell’esperto rischia di mettere in un angolo il contorno ed è un mood che pare destinato a diventare il punto caratterizzante della legislatura. La cosa inizia a creare fermento e non entusiasma gli altri contendenti alla futura sindacatura.

Brocato avanza e ha pure un asso nella manica (ne parleremo più avanti), a tallonarlo c’è un terzetto: l’assessore Jonathan Sferra (se decidete di puntare 1 euro fatelo su di lui, ad oggi è ancora in pole position su tutti), il vicesindaco Giuseppe Sterrantino e il presidente del Consiglio, Pinuccio Composto, che studiano il sorpasso. Proprio nel perimetro politico di questo terzetto c’è chi ha scelto di aspettare in un “religioso” silenzio tattico l’evoluzione della situazione, anche perché poi nessuno vuole forzare la mano per non commettere l’errore fatale di urtare la suscettibilità di Cateno o peggio metterne in discussione le scelte. Tuttavia tra i contendenti c’è chi comincia a spazientirsi per il ruolo esondante dell’esperto. Monta una certa perplessità e uno dei “papabili“, in questi giorni, a sorpresa (ma non troppo) lo ha pure detto ad alcuni suoi elettori, che chiedevano spiegazioni, confermandolo a denti stretti e microfoni spenti a TN24. Laconico il pensiero: “La chiariremo, tanto i risultati per la città li stiamo portando noi, altri stanno li a fare chiacchiere”.

In realtà, se la frecciata era rivolta all’esperto – non per voler difendere il nostro amico Massimo – appare un pochino ingenerosa: tutto gli si potrà contestare tranne che sia uno che fa chiacchiere. E’ un pragmatico, che ha anche avuto una “conversione francescana”, come rimarcato dal sindaco, e si è messo al servizio della città. Quindi, chissà se la questione degli equilibri di palazzo verrà posta a De Luca. Forse no, magari anche no. Adesso è ancora il Mulino Bianco moment, ci sono pure i neonati comitati di Sud chiama Nord da far crescere. La parola d’ordine è: tutti insieme appassionatamente, uniti si vince. Il punto è che qui le elezioni 2023 le ha vinte, anzi stravinte, Cateno De Luca e i taorminesi si aspettano che sia lui a governare, invece il macchinista del treno sinora è un altro.

La gente osserva la bizzarria di questa stagione politica taorminese. Alcune dinamiche le comprende, altre no. Ora è il tempo delle Europee e la partita per Bruxelles obbligherà il sindaco ad assentarsi ancor di più. La primavera si preannuncia calda e frizzante. Sarà quel che sarà, si vedrà. A marzo ci sarà a Taormina l’assemblea nazionale del popolo deluchiano, poi arriverà Aprile. Anche se come diceva qualcuno: Aprile non ti scoprire…

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