HomePrimo pianoDonazione Dior-Taormina: la scelta non poteva avvenire con la democrazia partecipata?

Donazione Dior-Taormina: la scelta non poteva avvenire con la democrazia partecipata?

TAORMINA – L’1 dicembre scorso il Comune di Taormina ha approvato uno schema di contratto con la società Christian Dior Italia Srl per realizzare attività che possano valorizzare la Città di Taormina e il suo patrimonio. Un’iniziativa lodevole che segna un punto di svolta nelle dinamiche del tessuto commerciale, imprenditoriale ma anche sociale e culturale della città e ci sarà tempo e modo di spiegare il perchè.

L’apposito schema di contratto esitato dal Comune, come detto, ha sancito un’intesa con un brand di livello internazionale che rientra nella galassia della multinazionale LVMH di Bernard Arnault, leader planetario nel settore del lusso ed attiva in particolare nella commercializzazione di capi di abbigliamento, pelletteria, accessori ed elementi di gioielleria nell’ambito del lusso.

Nella scrittura privata si evidenziava che “Dior è solito contribuire a sostenere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e artistico della realtà in cui opera”. E si leggeva, inoltre, che “Dior intende effettuare una erogazione liberale avente ad oggetto opere fotografiche ed alcuni cimeli storici del fotografo Wilhelm Von Gloeden”. “Il Comune di Taormina – continua la determina – nell’accogliere i contenuti culturali e sociali dell’iniziativa, si è dichiarato disponibile a ricevere l’oggetto dell’erogazione liberale”.

Tutto bello, tutto apprezzabile, eppure una riflessione la vogliamo da fare. Non sappiamo se la decisione di destinare questa “erogazione liberale” per le opere di Von Gloeden sia stata fatta da Dior o se magari sia stata suggerita dal Comune di Taormina. Tuttavia si poteva forse una scelta più condivisa rispetto alle non poche perplessità che ha destato in paese la destinazione di tale “erogazione” all’artista tedesco.

Non entriamo nel merito della figura di Wilhelm Von Gloeden, che tra l’altro ha avuto una riconosciuta popolarità arrivata sino in Germania, Inghilterra e Stati Uniti. La vita e le opere di Von Gloeden sono state raccontate in modo approfondito, in particolare, dall’attuale sindaco di Taormina, Mario Bolognari, che ne ha indagato in un saggio i molteplici aspetti, proponendo una sua ricostruzione dei fatti sul contesto storico e sociale del tempo. Ad ogni modo rimane una figura che ancora oggi a Taormina non mette tutti d’accordo.

Noi – e lo diciamo con estrema sincerità – siamo convinti che un ruolo assai più meritorio nella storia di Taormina lo abbia avuto, ad esempio, la filantropa inglese Miss Mabel Hill, una donna straordinaria e per tanti versi sottovalutata rispetto all’azione impattante che ha avuto nelle vicende della città, sul piano culturale e sociale sino anche al porre le basi per il turismo. Ma questo è il nostro punto di vista e ognuno si tiene il suo.

Al netto della legittima volontà di Dior (o del Comune) di valorizzazione le opere fotografiche ed alcuni cimeli storici di Von Gloeden, magari sarebbe stato fare valutazioni quanto più condivise possibili sull’erogazione liberale.

Visto che si parla di cultura, magari si poteva pensare ai luoghi del sapere, che a Taormina sono ridotti al disastro: le scuole. Dare una mano al percorso per la sistemazione della condizione pietosa dei plessi, che avranno i fondi del PNRR ma nel frattempo – nell’immediato – sono ridotti alla fatiscenza più totale per via di tanti anni e troppe Amministrazioni che se ne sono fregate dei nostri figli.

Probabilmente, per evitare ogni discussione e prevenire inutile polemiche di cui non si sente il bisogno, bastava fare semplicemente una cosa: prendere atto della encomiabile volontà di Dior di dare una mano alla Città di Taormina, informare i taorminesi di questa donazione prima di ratificare il tutto e far decidere ai cittadini, come già avviene per la democrazia partecipata. Si potevano formulare tre o quattro proposte e tra queste inserire quella di Von Gloeden, coinvolgendo la gente. Libera scelta, libero arbitrio. Vale per il 2% dei trasferimenti della Regione, poteva valere allo stesso modo per la donazione di Dior.

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