Volodymyr Oleksandrovyč Zelensky viene spesso sbeffeggiato in questi giorni per il suo passato di attore. Ma una difesa significativa, uno spunto interessante di riflessione, che smonta i soliti luoghi comuni e i facili stereotipi su come viene rappresentato il presidente dell’Ucraina, arriva da un attore italiano. Fortunato Cellino, il don Pietro Savastano di “Gomorra”, analizza così Zelensky, “il presidente comico”.
“Qualche giorno fa ero in metropolitana e c’erano due donne che parlavano della guerra, mi sono avvicinato e mi hanno subito riconosciuto come “quello del film sulla Camorra”, come “Don Pietro”. Allora, precisandogli che sono Fortunato Cellino, un attore, e che quello era solo un personaggio, e gli ho chiesto di spiegarmi meglio cosa stavano dicendo sul presidente dell’Ucraina. Avevo sentito che lo definivano “il comico”, perchè faceva l’attore. E una delle due donne mi spiegava che “Zelensky, quando faceva l’attore, aveva interpretato proprio la parte del presidente e ora fa la persona seria”. A quel punto ho detto a queste signore che “Zelensky era ed è una persona seria, e lo era anche quando recitava, perchè faceva una professione seria”. “Questa considerazione l’ho sentita spesso in questi giorni, è una questione secondaria di fronte ad una guerra e qualcuno ha fatto i titoli bollando Zelensky come il “presidente comico”. Ma anche fare l’attore è non soltanto un mestiere difficile ma anche uno dei più seri. Richiede capacità empatica non solo con il proprio personaggio ma anche con le persone, qualcosa che non sempre si ritrova nei politici e negli intellettuali. Noi mettiamo il corpo, incarniamo idee, emozioni, sentimenti, concetti e punti di vista, nella sottile linea che divide il personaggio dall’interprete. Gli attori comici sono i più seri di tutti. Zelensky è un grande presidente e questa cosa non mi sorprende”.
