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Dissesto a Taormina, Raneri solleva il “mistero” dei 45 mln del collaudo parcheggi

TAORMINA – In attesa di una svolta definitiva sul fronte delle transazioni riguardanti le procedure del dissesto, al Comune di Taormina si accende la discussione sul fronte principale che riguarda il lodo Impregilo.

Il contenzioso sui parcheggi rientra nell’intensa attività che la Commissione Liquidatoria del Comune sta portando avanti in questi mesi. Un calderone fatto di tanti debiti e altrettanti crediti maturati dall’ente in passato e che hanno poi portato al dissesto dichiarato nel luglio del 2021.

L’ex presidente del Consiglio comunale, Eugenio Raneri, a tal riguardo ora chiede alla Commissione Liquidatoria “per quali motivi non sia oggetto delle procedure avviate anche l’esito del collaudo dei parcheggi comunali” e “se gli uffici del Comune e l’attuale Amministrazione abbiano fornito alla Commissione tutti gli atti riguardanti anche il collaudo dei parcheggi”.

Raneri si riferisce alla maxi-pretesa da circa 45 milioni di euro che a suo tempo era emersa, un esorbitante importo da chiedere – in favore del Comune e quindi in danno all’ex Imprepar-Impregilo nel contenzioso da oltre 20 anni in atto tra le parti sulle opere per la realizzazione del sistema di parcheggi e viabilità cittadina. 

“C’è da chiedersi se la Commissione sia stata posta a conoscenza, dovendone a quel punto tenere conto – spiega Raneri -, del Collaudo tecnico-amministrativo predisposto dalla Commissione di Collaudo (non dalla Commissione di Gara), del 25 febbraio 2013, atto approvato con determina dirigenziale n. 182 del 8 novembre 2013 e la Giunta municipale ne ha poi preso atto con delibera n. 71 del 11 novembre 2013. (Amministrazione di cui allora era sindaco Eligio Giardina). Dal collaudo si certificava di dover procedere in danno dell’impresa Imprepar-Impregilo (oggi HCE Costruzioni SpA) per il recupero della somma di 39.341.528 euro oltre l’importo per le variazioni scaturenti dai conteggi revisionali quantificati in 6.287.391,91 euro. Quindi l’importo complessivo ammonta a 45.628.919,91 euro. Quanto detto farà parte della procedura transattiva? Qualche quesito in merito a chi di competenza per i fatti di merito, anche di natura giudiziaria, non andrebbe forse posto?”. 

Al momento quanto rimarcato da Raneri non rientrerebbe negli atti al vaglio della Commissione Liquidatoria, e nello specifico della questione dell’ex Impregilo che potrebbe presto avviarsi ad una conclusione. La motivazione richiama, in sostanza, il fatto che sinora non ci sarebbe stato, in merito a quella maxi-richiesta del Comune sul collaudo, un pronunciamento nelle aule di tribunale e non sussisterebbero, di conseguenza, le condizioni per inserire l’iter stesso nel calderone del dissesto e delle relative azioni transattive. Una valutazione che, tuttavia, desta le perplessità di Raneri: “La prima cosa da capire e da verificare è se la Commissione Liquidatoria sia stata messa a conoscenza di tutta la documentazione che riguarda il Collaudo tecnico-amministrativo previsto a suo tempo dalla Commissione di Collaudo e se, quindi, quegli atti siano stati trasmessi all’organo liquidatorio per le relative valutazioni”.

Proprio in questa fase sono scattate infatti le liquidazioni con i primi pagamenti dovuti dalla casa municipale al colosso delle costruzioni. La casa municipale si è attivata sin qui per procedere al pagamento di somme dovute da 300 mila euro e Un milione 900 mila euro. Ora si sta arrivando alla fase cruciale che interessa il filone principale del contenzioso, rispetto cioè ai 28 milioni pretesi dall’ex Impregilo e sui quali la Commissione Liquidatoria ha ritenuto ammissibili soltanto 18 milioni. E rispetto a questi 18 milioni complessivi, la Commissione Liquidatoria ha ipotizzato una proposta di transazione da 11 milioni di euro, sulla quale – una volta formalizzata – bisognerà vedere quale sarà la risposta dell’impresa, che tra l’altro non si esclude possa dare una risposta positiva alla proposta dell’organo nominato dal Quirinale per il dissesto del Comune di Taormina. 

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