HomePoliticaDe Luca: "Su TaoArte devo capire se la sovrintendente è in...Bonafede"

De Luca: “Su TaoArte devo capire se la sovrintendente è in…Bonafede”

TAORMINA – Prosegue il braccio di ferro su TaoArte, con il nuovo sindaco Cateno De Luca che ha fatto sapere di non accettare il ruolo predominante della Regione Siciliana nella Fondazione e ha lanciato un aut aut ai vertici dell’ente. Il primo cittadino ha ribadito la sua posizione nel comizio di venerdì sera in piazza IX Aprile.

“TaoArte è una storia sempre più bella – ha detto De Luca -. E’ venuta a trovarmi la soprintendente Ester Bonafede, che io mi auguro sia in buona fede. Le ho detto che vorrei convocare il Consiglio comunale tra il 20 e 25 giugno e il brand TaoArte togliamo “Tao”, usciamo dalla Fondazione, il nome è nostro e non si usano più i nostri beni. Non posso accettare di essere ospite in casa mia. Abbiamo una Fondazione dove la Regione non ha neanche conferito il suo bene e vogliono dare a noi una porcheria che è nei Nebrodi, mentre noi abbiamo conferito l’ex Pretura di Corso Umberto. E’ stato fatto il CdA con cinque componenti, di cui 3 per la Regione e 2 per Taormina (di cui una posizione provvisoriamente attribuita a Taormina, che dovrebbe poi essere assegnata ad un privato, ndr). La governance deve essere composta da 7 persone, di cui 4 per Taormina e 3 per la Regione. Non accettiamo più di essere ospiti in casa nostra. Non si possono cambiare le cose se si va lì e si fanno i servitori di padroni. Ho firmato giovedì la convocazione del CdA di Taormina Arte, la soprintendente ha firmato una serie di modifiche allo statuto. Siamo rimasti che avremmo convocato il CdA per modificare lo statuto e invece mi ritrovo all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2023. Volevano calarmi “il pacco”, perchè io vengo da Fiumedinisi. Vorrebbero darmi il contentino della modifica dello statuto, poi tutto dovrà passare dai vari assessorati e intanto io dovrei approvare il bilancio. Ma io arriverò al punto 2 della convocazione, la modifica dello statuto e mi fermo lì. Quando sarà efficace quella modifica dello statuto, nominerò i nuovi componenti nel CdA e discuteremo il bilancio. Devo capire se Ester è in…Bonafede, lo vedremo mercoledì. Se andrà tutto bene, cioè con la modifica dello statuto, si va avanti e so come utilizzare al meglio la Fondazione. Il personale impiegato non abbia paura di me, ho una visione aziendale che garantisce e dà soddisfazioni”.

Così De Luca insiste nella sua azione finalizzata a ribaltare gli attuali equilibri a trazione palermitana di Taormina Arte, dove, in sostanza, si è passati dalla lunga stagione del Comitato in cui era stata allora Messina a mettere in minoranza Taormina (nel periodo in cui, oltre al Comune di Taormina c’erano Comune di Messina e Provincia regionale di Messina) all’era odierna della Fondazione, in cui stavolta è la Regione (con ulteriori dipanazioni romane) ad avere le chiavi in mano della struttura. E’ cambiata la veste giuridica ma non è mutata la questione di una città, Taormina, che in questo contesto si ritrova ospite in casa propria. De Luca ha firmato la convocazione del CdA per il 14 giugno ma non ha gradito l’odg predisposto dalla sovrintendente, che a detta del sindaco avrebbe dovuto prevedere soltanto la modifica dello statuto e invece contempla sei punti. E allora si va alla stretta della storia. Il sindaco vuole capire la sovrintendente da che parte sta. Con Taormina e la nuova governance oppure con Palermo e la gestione palermocentrica dell’ente?

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