Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, è tornato a parlare della procedura di chiusura del dissesto nella Perla dello Ionio.
“In questa terra devi stare attento se sei troppo bravo. E se sei troppo bravo e nei posti di comando ci sono i giganti che è giusto che ricoprano quel ruolo, il problema nasce. E quindi si generano reazioni. Io divento sindaco a Taormina e mi insedio l’1 giugno 2023 e il mio primo pensiero allora è stato quello di impostare una strategia per fare uscire velocemente il Comune di Taormina dal dissesto. Quando devi risolvere un tema come l’indebitamento, tra le misure consentite dalle norme consentite dal patrimonio c’è la valorizzazione del patrimonio, metterlo a reddito con varie strategie. Ho individuato l’ex Giara, con ex ufficio tributi, e Badia Vecchia, un palazzo storico che riguarda la storia di Taormina. Ma anche qui ho avuto scontri, perché l’ex Giara era interessata da una procedura di assegnazione, per la quale ovviamente ci siamo indignati, abbiamo reagito e abbiamo vinto, evitando che uno dei beni più preziosi di Taormina finisse a una srl con un capitale sociale di Un euro. Ora il capitolo è chiuso, grazie a noi. Ho iniziato delle interlocuzioni con il Parco di Naxos e quindi ho formulato una nota del 24 luglio 2023 in cui scrissi alla direzione del Parco, formalizzando la volontà di cedere i beni per realizzare la scuola di archeologia e per potenziare le attività archeologiche con Badia Vecchia, dove era immaginato il deposito, negli spazi adiacenti, di tutti i reperti degli scavi che questa strategia avrebbe portato a realizzare. Nell’ottobre 2023 il Parco, sulla proposta da me formulata, diceva che sono state appostate nella variazione di bilancio dal Comitato Scientifico del Parco. Valore dell’operazione 4 milioni 200 mila euro, più Un milione, più Un milione, più 4 milioni 200 mila euro, cubano oltre 10 milioni di euro. Era la stima fatta del valore di questi immobili. Queste risorse erano fondamentali per il Comune nella strategia del Salva Taormina per uscire dal dissesto. Io per storia non ho mai utilizzato i beni, gli immobili, per pagare i debiti del passato. A Messina ci sono riuscito e a Taormina ci sono riuscito. Ho avviato un’operazione strategica, perché il Salva Taormina doveva reggere sul piano dei numeri”.
“La partita contabile del dissesto l’ho chiusa ad ottobre 2024, c’è stato il timbro. Siamo stati bravi ad uscire dal dissesto a Taormina in un anno. Ed è anche cambiata la strategia si quei beni, non vendendo più la Badia Vecchia, e dandola eventualmente in comodato, e lasciando invece come eventuale strategia di alienazione da ente pubblico ad ente pubblico l’ex Giara”.
Poi il sindaco aggiunge: “A Taormina ho navigato nel buio quando mi sono insediato. Quando sono arrivato abbiamo cominciato ad aprire i cassetti. E ancora ci sono armadi da aprire”.


