“Il fatto che Giovanni (Falcone) avesse accettato di lavorare per Chinnici, che a lungo aveva insistito per portarlo all’Ufficio istruzione, ci preoccupava tanto. Un giorno gli chiesi perchè aveva accettato, e lui rispose: si vive una volta sola. Anche dalla caparbietà di Rocco Chinnici nacque il Falcone che oggi conosciamo”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare Caterina Chinnici.
“La memoria è patrimonio sociale, è seme di speranza, di continuità nell’impegno per la legalità – ha evidenziato Chinnici -, ed è uno stimolo a guardare sempre oltre, stimolo che può risiedere anche in un semplice frammento di vita privata come quello che ho riportato sopra, un ricordo che Maria Falcone ha voluto condividere a Villa Zito durante la presentazione del libro “Mafia, fare memoria per combatterla” scritto da Antonio Balsamo, presidente del Tribunale di Palermo”.
“E’ un testo che con grande efficacia e chiarezza ricostruisce le grandi linee del fenomeno mafioso nella sua evoluzione storica approdando poi a una riflessione sul diritto alla verità, della quale la memoria ha sempre bisogno per essere pilastro della speranza. Un testo che, inoltre, tratteggia lo scenario di una più forte cooperazione tra stati contro i maggiori fenomeni criminali collettivi, fondata sulla cultura internazionale dei diritti umani come base essenziale nell’applicazione della legge. Un libro che, com’è stato ben detto, si legge tutto d’un fiato”.