HomePrimo pianoCcpm resta a Taormina: la mossa risolutiva del dg Alagna

Ccpm resta a Taormina: la mossa risolutiva del dg Alagna

TAORMINA – La sanità messinese spesso e volentieri ha visto protagonisti manager che hanno fatto scelte discutibili e soprattutto hanno voltato le spalle all’ospedale di Taormina e ai suoi reparti. In questo momento il presidio San Vincenzo era e rimane in difficoltà perché diverse unità operative vanno potenziate ma nel frattempo è arrivata l’importante conferma del Ccpm e nella svolta maturata per la Cardiochirurgia un ruolo determinante lo ha giocato l’attuale commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Bernardo Alagna.

La convenzione sul Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo, tra la Regione Siciliana ed il Bambino Gesù di Roma, al momento in scadenza al 31 luglio prossimo, verrà rinnovata per altri quattro anni. Ma la “fumata bianca” venuta fuori a conclusione della seduta di Commissione Sanità all’Ars il 10 gennaio scorso, ha avuto uno snodo cruciale la scorsa estate. Quella stessa convenzione era in scadenza già il 31 luglio 2022 e fu allora che Alagna chiese alla Regione un parere a supporto della sua volontà di prorogare la permanenza del Ccpm e del Bambino Gesù a Taormina. Da Palermo non è arrivata nessuna risposta, eppure il commissario straordinario dell’Asp ha firmato allora una proroga di 6 mesi.

Alagna si è mosso per far rimanere in vita il Ccpm nelle more del “rilascio dell’assenso” da parte della Regione (Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato alla Salute), che non ha risposto a quella nota e non si è pronunciata sul caso.

A quel punto il Bambino Gesù di Roma aveva mostrato le proprie perplessità, ritenendo che in un arco di tempo così stretto, non sarebbe stato possibile programmare le attività del centro e, di riflesso, i vertici dell’ospedale romano si erano detti pronti a lasciare Taormina e la Sicilia. Alagna poteva lavarsene le mani di questa vicenda spinosa, come “Ponzio Pilato e come altri su quella poltrona avrebbero fatto anche in virtù dell’alibi praticamente “perfetto” del silenzio della Regione sulla questione.

Spalle al muro, tuttavia, il commissario dell’Asp Messina ci ha messo la faccia e ha scritto nuovamente all’Assessorato alla Salute, anche stavolta senza avere alcuna risposta. E per la seconda occasione nell’arco di poche settimane il massimo responsabile dell’Asp si è preso la responsabilità di firmare una nuova proroga, accantonando quella precedente e disponendo stavolta la prosecuzione delle attività di Cardiochirurgia pediatrica a Taormina per 12 mesi. Una decisione coraggiosa e degna di apprezzamento, che non era scontata e che avrebbe anche potuto mettere a rischio la posizione stessa del manager, perché si sa che la politica quando tace non lo fa per caso e poi ti presenta il conto. E non è un mistero che l’intendimento palermitano fosse quello di chiudere Taormina per lasciare in attività soltanto il futuro reparto di Palermo.

E, invece, alla fine quella proroga di 12 mesi si è rivelata la chiave di tutto, perché “traghettato” il Ccpm sino all’atto risolutivo del 10 gennaio scorso, quando in anticipo rispetto all’attuale scadenza dell’accordo tra la Regione e il Bambino Gesù si è stabilito di andare a rimodulare e poi prolungare ancora il rapporto tra le parti, questa volta però per ben quattro anni. Una conferma, quella del Ccpm a Taormina, che ha avuto la “benedizione” del governo regionale e sulla quale il manager dell’Asp stavolta ha avuto l’ok del nuovo assessore alla Salute, Giovanna Volo, e della Commissione Sanità dell’Ars, per dare un futuro alla Cardiochirurgia Pediatrica a Taormina.

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