HomePoliticaCaso Taormina, "Giorgia, qui è un casino, pensaci tu"

Caso Taormina, “Giorgia, qui è un casino, pensaci tu”

Il braccio di ferro in atto tra Taormina e Palermo si inasprisce. Il sindaco Cateno De Luca va allo scontro con la Regione e il governatore Renato Schifani, da parte sua, blocca qualsiasi ipotesi di intesa con il suo “nemico” e già competitor alle elezioni dello scorso 25 e 26 settembre 2022.

C’è la questione del Teatro Antico, dove la Regione non intende riconoscere il rimborso da Un milione e mezzo di euro chiesto dal Comune di Taormina per la copertura dei costi sui servizi in occasione degli spettacoli e ora si va verso un’ordinanza del Comune che – se verrà confermata – bloccherebbe i grandi eventi a partire dal 1 luglio.

C’è poi la vicenda della Fondazione Taormina Arte, dove la Regione ha deciso di non concedere al Comune di Taormina la modifica dello statuto, bocciata dal Cd A. E De Luca ha subito annunciato l’uscita di Taormina dalla Fondazione.

Sale la tensione. Avevamo anticipato quello che sarebbe accaduto ieri pomeriggio con il “pacco” regalo per De Luca e per Taormina nella riunione del CdA di TaoArte ma in fondo non era difficile comprendere che quella sarebbe stata la prospettiva e stava per saltare il banco. E adesso non occorre essere oracoli e nemmeno adoperarsi troppo con la fantasia per leggere tra le righe di quello che sarà il prossimo capitolo di questa storia e dove potrebbe approdare.

I telefoni si fanno bollenti. Sono iniziate le prime manovre e – a quanto ci risulta – qualche sortita piuttosto clamorosa, con un “corteggiamento” presso terzi, per provare ad “ammorbidire” l’impertinente De Luca è già storia delle scorse ore.

Ma ora si va decisamente oltre, il livello si alza. Si vola alti, si va ai piani alti. A Taormina ci sono almeno due strade che portano a Roma. Sono strade differenti ciascuna dall’altra ma ben collegate con l’empireo politico della capitale. Intanto a Palermo matura la consapevolezza (nella maggioranza stessa) che una Forza Italia senza più Silvio Berlusconi non sia più la stessa cosa e il presidente della Regione, Schifani, potrebbe essere invitato, già dalla sua stessa maggioranza a dialogare con la prima inquilina di Palazzo Chigi.

Rischia, soprattutto, di diventare un problema l’ingestibile De Luca, il sindaco di Taormina che sta scatenando il caos nei santuari taorminesi della politica palermitana (e romana). Un sindaco tra l’altro atipico, non semplice da scardinare perché ha un partito alle spalle e l’ambizione dichiarata di diventare il prossimo presidente della Regione.

“Giorgia, pensaci tu, qui è un casino. Parla con Renato e che si dia una calmata questo De Luca”. Ecco perché, se dovesse permanere questo stato di cose, non sarebbe una sorpresa se venisse scomodata Giorgia Meloni per provare a ricomporre la situazione e mediare le posizioni del caso Taormina. Con tutti gli annessi e connessi di questa storia.

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