HomeItalia - EsteriCaso Orlandi, Vaticano blocca la Commissione d'Inchiesta

Caso Orlandi, Vaticano blocca la Commissione d’Inchiesta

Assume contorni sempre più clamorosi ma soprattutto inquietanti il caso Emanuela Orlandi. Il Vaticano sbarra la strada alla Commissione parlamentare d’Inchiesta sulla vicenda riguardante la scomparsa della ragazza di 15 anni di cui si sono perse le tracce dal giugno del 1983.

“Ritengo che in questo momento aprire una terza indagine che segue logiche e forme diverse dall’autorità giudiziaria, sarebbe una intromissione anche perniciosa per la genuinità delle indagini in corso”. Queste le parole del promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, audito informalmente in Senato in vista del voto sulla commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

“Purtroppo – ha aggiunto – un eccesso di interesse dell’opinione pubblica può costituire un inquinamento della genuinità del lavoro che stiamo svolgendo in collaborazione con la procura di Roma”.

“Qual è il possibile imbarazzo? Consentitemi di dirlo, l’imbarazzo nel quale possiamo trovarci e confido davvero nella cautela, mi preoccupa la possibilità di offrire palcoscenici, degli ulteriori palcoscenici a qualcuno che di qualche palcoscenico in passato ha fatto uso persino per usi diversi da quelli della giustizia”. Così si è espresso, audito in Senato, il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. Le audizioni alla prima Commissione Affari costituzionali si svolgono nell’ambito del prossimo voto sulla istituzione o meno di una commissione di inchiesta bicamerale sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. “Noi abbiamo delle situazioni – ha spiegato Lo Voi – in cui gli stessi soggetti in una sede hanno detto una cosa, in un’altra sede ne hanno detta un’altra, in una terza un’altra ancora e queste discrasie non sempre sono messe in evidenza per una valutazione corretta dell’attendibilità di chi parla”. “Allora – ha concluso – non può che essere una scelta del Parlamento istituire una commissione di inchiesta ma permettetemi di rivolgere un profondo e sincero appello che si possa ottenere il massimo delle garanzie consentito per evitare di offrire ulteriori palcoscenici a chi è mosso da interessi diversi”.

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