HomeAperturaCAOS SUPERBONUS 110: 33 MILA IMPRESE A RISCHIO

CAOS SUPERBONUS 110: 33 MILA IMPRESE A RISCHIO

Secondo la CNA sarebbero 33mila le imprese a rischio e 150mila posti di lavoro che andrebbero perduti per effetto della mancata cessione alle banche del credito proveniente dal superbonus 110%.

“A causa della guerra abbiamo nuovi scenari sugli ecobonus: le famiglie non riescono a fare gli interventi e le imprese non possono realizzare gli investimenti. E’ una mancanza di rispetto verso gli italiani. L’impegno fino al 2023 va mantenuto. Secondo una nostra indagine, quello che sta accadendo può portare alla morte di 33mila piccole imprese. Se non sono ancora chiaro dico che 160 mila persone perderanno il lavoro”.

Il monito del presidente nazionale della Cna, Dario Costantini gela le imprese. Il Superbonus, ricordiamo, è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Secondo l’ultimo rapporto dell’ENEA, il valore totale delle detrazioni a carico dello Stato ha già raggiunto la soglia di oltre 33,7 miliardi di euro, su un totale di 33,3 miliardi di euro che erano stati destinati al Superbonus.

D’altronde, sul Superbonus, prima ancora di chi magari ne avrebbe bisogno davvero, si sono buttati a capofitto parecchi furbacchioni che hanno speculato su questa misura. A questo punto, ci sarebbero, ad esempio, dei casi di condomini dove sono stati approvati studi di fattibilità, progetti esecutivi costosi, fino a 300mila euro di spese sostenuti dagli inquilini, e la ditta non riesce più a fare sconto in fattura perché il credito è stato bloccato.

Adesso la speranza è che il Governo possa andare oltre una proroga fine a se stessa dei termini e rifinanziare al più presto in modo congruo il Superbonus. Ma soprattutto sarà importante, evidentemente, che le banche possano avere un nuovo budget a disposizione. Altrimenti gli oneri altissimi che già vengono richiesti dagli istituti di crediti rischiano di creare un effetto domino negativo nei confronti delle imprese e, a cascata, delle famiglie che si erano affidate a questa iniziativa.

Ecco il punto sulla questione dell’economista Gianni Lepre.

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