HomeAttualità e CronacaCannizzaro: "A Naxos stangata sui suoli, non date la colpa al Cup"

Cannizzaro: “A Naxos stangata sui suoli, non date la colpa al Cup”

GIARDINI NAXOS – La stagione turistica incombe a Giardini Naxos e anche nella seconda stazione turistica siciliana è arrivato il salasso di primavera dei tributi da pagare, con le richieste avanzate dal Comune che in tempi di crisi stanno diventando un serio problema per gli operatori economici, impegnati nel tentativo di risalire la china dopo due anni di quasi fatturato zero per la pandemia. Sulla questione si sofferma per TN24 in una nota un professionista della materia, Giuseppe Cannizzaro, consulente finanziario.

“In politica – afferma Cannizzaro -, quando non si vuole risolvere un problema ma si vuol dare l’impressione di volersi impegnare a risolverlo la soluzione è il “il tavolo”. Abbiamo visto, in questi giorni, riacutizzarsi la protesta dei commercianti di Giardini Naxos che, già stremati dalle conseguenze del Covid, si sono visti aumentare le imposte relative all’occupazione del suolo pubblico. Tutta colpa del C.U.P.? Difficile sostenerlo”.

“Il Cup (il nuovo Canone unico patrimoniale, ndr) – continua l’esperto – è semplicemente una tassa che ne raggruppa altre senza la previsione di alcun complessivo aumento, come previsto al comma 817 della legge 160/2019. Il Consiglio Comunale del 10 marzo scorso, in accoglimento delle istanze degli operatori interessati, ha conferito incarico al sindaco ed ai suoi assessori di impegnarsi alla riformulazione dei coefficienti di calcolo dell’imposta in questione in modo da non determinare nessun sostanziale aggravio rispetto agli anni precedenti. A tal proposito, bisogna premettere che la citata deliberazione del Consiglio non può essere “sic et sempliciter” immediatamente eseguita. La riduzione di un introito già stimato e appostato in bilancio, infatti, determina una corrispondente insorgenza di una passività che deve necessariamente trovare simmetrica compensazione in una nuova attività, costituita dalla riduzione/eliminazione di uscite o dalla individuazione di nuove entrate”.

“Per logica conseguenza, i connotati della questione sono da ritenersi squisitamente tecnici, posto che “la politica”, nella sua più alta espressione del Consiglio Comunale, ha già, formalmente e puntualmente, espresso la sua posizione. A cosa serve, dunque, il “tavolo politico” che l’assessore al Bilancio propone di istituire? Quali proposte può attendersi l’assessorato in materia di Bilancio dal medico o dall’imbianchino consigliere comunale? Si tratta di politici e hanno già svolto la loro funzione, per l’appunto, politica”.

“Adesso sono i tecnici che devono sedersi al “tavolo” (tecnico e non politico) e fornire soluzioni alle precise indicazioni loro impartite dal Consiglio Comunale, corredate da ogni implicazione e conseguenza che ognuna di esse inevitabilmente comporta. E, qualora non vi fosse alcuna soluzione ragionevolmente percorribile, assumendosi ogni relativa responsabilità connessa ai rispettivi ruoli, si spieghino pubblicamente e chiaramente le relative motivazioni. In ultimo vorrei dire che siamo tutti ben consapevoli dell’esistenza di un gravoso piano di riequilibrio che riduce la “coperta” e che complica molto le operazioni di costruzione e di redazione del bilancio Comunale.

“Ma questo lo sapevamo già, e lo sapevano anche gli attuali amministratori – conclude Cannizzaro – quando, in campagna elettorale, ci avevano promesso la svolta. Se poi quella svolta, alla prova dei fatti, appare oggi velleitaria, lo si dica subito e ci metteremo tutti il cuore in pace. Errare è umano…”.

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