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Campi Flegrei, l’attività sismica fa scattare l’allarme

Di recente migliaia di piccoli terremoti sono stati avvertiti nell’area vulcanica deiCampi Flegrei, vicino a Napoli. Anche se nelle ultime settimane sono diminuite le scosse e la velocità di sollevamento del suolo – un fattore che aiuta a capire se il magma stia risalendo o meno dal sottosuolo – l’allerta rimane, vista l’intensa attività sotterranea della caldera vulcanica. I residenti chiedono valutazioni scientifiche accurate, azioni dettagliate di mitigazione del rischio, piani di evacuazione attuabili e linee guida chiare per la comunicazione. La Protezione Civile della Regione afferma che i piani di evacuazione sono pronti. Si sta valutando la capacità dei servizi essenziali e delle infrastrutture di trasporto e sono state delineate anche le strategie di comunicazione. Proprio la comunicazione è fondamentale per evitare che si diffonda il panico con la diffusione di notizie false. I residenti e gli studenti delle scuole della zona verranno formati sulla situazione corrente e sui rischi concreti che al momento si corrono. Verrà valutato anche lo stato degli edifici pubblici e privati all’interno dell’area rossa, quella più colpita in caso di eruzione.

Sarà poi fondamentale sottoporre gli abitanti delle aree limitrofe a delle prove generali di evacuazione, per assicurarsi che in caso di un forte terremoto la circolazione non vada in tilt. Sono stati stanziati quattro milioni di euro per i comuni interessati dall’attività vulcanica, quelli di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, per coprire le richieste della Protezione civile. Il governo Meloni ha però promesso altri fondi, secondo quanto ha affermato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, lo scorso 28 novembre. “Non vogliamo rassicurare la popolazione”, ha detto il direttore della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo, “ma farle sapere qual è il problema in modo che ne sia consapevole”.

“A settembre abbiamo avuto più di mille terremoti in un mese. Naturalmente la maggior parte dei terremoti è di bassissima magnitudo, con qualche evento che arriva e che è arrivato a magnitudo tre otto; quattro, anche quattro punto due”, ha commentato il direttore dell’Osservatorio vulcanico per l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia** (Ingv), Mauro Antonio Di Vito, che ha sottolineato come “adesso il processo si è rallentato. Ma sappiamo che questo può cambiare. Noi possiamo solo continuare a monitorare con la massima attenzione l´area”. Le autorità per il momento hanno deciso di mantenere il livello di allerta dell’area a basso rischio, con il bollino giallo. Il monitoraggio rimane però costante, perché non è possibile stabilire con precisione quando il vulcano sotterraneo erutterà. A Pozzuoli non si registra un’eruzione dal 1538 e l’ultimo importante fenomeno di bradisismo registrato fino a oggi risale agli anni ‘Ottanta.

Fonte: Euronews Italia

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