TAORMINA – Mario Bolognari si ricandida a sindaco di Taormina, manca soltanto l’ufficialità ma ormai i dubbi a tal proposito rasentano lo zero per cento. E allora il primo cittadino in carica sfiderà non soltanto i suoi avversari ma anche la dura legge della fascia tricolore. A Taormina, infatti, per trovare un sindaco in carica poi rieletto bisogna tornare indietro di 25 anni e fu proprio Bolognari nel 1997 ad ottenere la riconferma. Il successo alle Amministrative del 1993 venne bissato quattro anni più tardi nella tornata che vide il professore avere la meglio su Mauro Passalacqua. Da quel momento nessuno ha poi rivinto nella tornata successiva, anzi nessuno si è mai riproposto.
Nella primavera del 2002, Bolognari, dopo due mandati consecutivi e nell’impossibilità normativa di potersi ricandidare, lasciò spazio al successore che fu Aurelio Turiano. La prematura scomparsa di Turiano, avvenuta nel gennaio del 2006, ha riportato, quindi, Taormina al voto anticipato in quello stesso anno ma un ann dopo la città andò incontro alla seconda scomparsa consecutiva di un sindaco in carica. Carmelantonio D’Agostino, fu costretto da un tragico destino a lasciare dopo pochi mesi Palazzo dei Giurati e morì poi nel novembre del 2007. Nel 2008 ci fu l’elezione di Mauro Passalacqua, che però decise al termine di quella legislatura di non ricandidarsi nella tornata successiva. Nel 2013 venne eletto Eligio Giardina che anche lui non si è poi ricandidato, lasciando spazio al ritorno alla sindacatura di Mario Bolognari.
Adesso il professore vuole spezzare la tradizione negativa degli uscenti: si prepara a scendere in campo con l’obiettivo dichiarato di provare a chiudere un cerchio lungo 25 anni. Al crepuscolo di una legislatura tormentata dalla pandemia e dal dissesto, Bolognari vuole dare continuità all’azione amministrativa.
