HomeTurismo & LifestyleBelloni (Lvmh): "Investiremo ancora". Arnault punta su Taormina

Belloni (Lvmh): “Investiremo ancora”. Arnault punta su Taormina

Lvmh apre il 2024 con la volontà di continuare ad effettuare nuovi investimenti strategici per rafforzare l’offerta della multinazionale leader del lusso nel mondo. Toni Belloni, direttore generale di Lvmh, ha rilasciato un’intervista a Sara Bennewitz per il quotidiano Repubblica in cui anticipa le prossime mosse del colosso francese. L’Italia è il secondo Paese di produzione, dopo la Francia, per Lvmh. Per il 2024 i manager del gruppo hanno costruito il budget con l’obiettivo di cercare nuove opportunità ed energie. Tra gli investimenti in agenda sono previste anche nuove aperture a Taormina, epicentro dell’offerta di Lvmh nel Sud Italia con la presenza sul territorio degli hotel Timeo e Villa Sant’Andrea, il primo cafè Louis Vuitton in Italia e la boutique Lvmh in Corso Umberto, dove c’è anche il punto vendita Dior. E a queste attività Lvmh è pronta ora ad aggiungere a Taormina ulteriori grandi firme del gruppo, in arrivo in città già in questo nuovo anno.

Ecco l’intervista concessa da Belloni a Repubblica.

Lvmh è un’azienda francese con un cuore produttivo italiano, nel 2023 avete investito molto sulla filiera, e quest’anno? «Il 2023 è stato un anno di investimenti molto importanti, nel nostro core business e nelle filiere di fornitura. Penso agli occhiali di Thélios, alla gioielleria di Bulgari, alle concerie Nuti Ivo, alle lavorazioni in metalli della vicentina Menegatti che è appena stata ribattezzata M.On.De (metal on demand ndr). In Italia abbiamo 35 siti produttivi che continuiamo ad arricchire di competenze, con la formazione di artigiani 4.0 che sappiano coniugare “il fatto a mano” con la tecnologia. Abbiamo iniziato il 2023 con 13 mila addetti in Italia, presto supereremo quota 15.000, e vogliamo continuare ad assumere sia nella integrazione a monte sia nella rete commerciale. L’idea portante è migliorare qualità e flessibilità in modo da servire al meglio mercati globali e sfidanti».

Ci racconta qualche progetto? «Nel 2017 abbiamo aperto una manifattura di Bulgari nel distretto di Valenza, oggi siamo al lavoro per ampliare da 17mila a 32mila metri quadri lo stabilimento. Partimmo con 450 persone e a regime arriveremo a 1.500, aggiungendo risorse che provengono dalle scuole del distretto. Stesso discorso per l’atelier dell’alta gioielleria di Bulgari a Roma, un polo di eccellenza cui daremo una sede più ampia e prestigiosa».

Thélios ha rilevato da Safilo lo stabilimento di Longarone. Quali piani avete per gli occhiali? «Mi piace ricordare che Thélios ha aperto il primo stabilimento nel 2018 e due anni dopo inaugurato una seconda unità. Ora vogliamo rinnovare con i nostri codici architettonici anche il nuovo stabilimento che darà lavoro a 250 persone. Thélios si è ormai affermata come una unità di business indipendente che gestisce in licenza i marchi del gruppo e anche due brand promettenti come Vuarnet e Barton Perreira. Un bel risultato»

Cosa ci dice invece dell’ospitalità, dopo il Bulgari di Roma, quali progetti avete? «L’apertura dell’Hotel Bulgari a Roma – dove lavorano 400 persone – è stata un successo: siamo stati premiati come il miglior nuovo 5 stelle del 2023 al mondo dal Luxury Travel Intelligence. Ora siamo impegnati con il Comune di Roma per riqualificare i giardini e la piazza del mausoleo di Augusto Imperatore. Sarà una meraviglia! Anche Belmond investe in un programma multi annuale per rinnovare e ampliare lo Splendido di Portofino, dove abbiamo acquisito Villa Beatrice, e il Cipriani di Venezia. Stessa cosa a Ravello con Villa Caruso, o al Timeo di Taormina. Nel 2024, poi prenderemo in gestione l’Hotel Romazzino in Costa Smeralda e comincerà un restyling del Pitrizza, per portarlo agli standard di eccellenza di Cheval Blanc nel 2027. Di recente abbiamo poi acquisito il Castello di Urio sul Lago di Como, per il quale svilupperemo un progetto ambizioso. Tante iniziative che confermano l’impegno per un ecosistema del bello italiano, fatto di arte, eccellenze artigianali, cultura, gastronomia, con lo sfondo della bellezza unica del nostro Paese».

La famiglia Arnault ha anche comprato la casa degli Atellani di Milano, che progetti ci sono? «La casa degli Atellani è un investimento privato che resterà privato: si definirà un progetto di ristrutturazione che esalti il valore storico e culturale, di concerto con la Soprintendenza e il Comune di Milano. Manterrà la sua natura di residenza storica privata».

Loro Piana è uno dei marchi di successo del 2023, come pensate di continuare a farlo crescere? «Loro Piana è una maison magnifica, che ha il suo Dna nell’eccellenza dei materiali e della loro trasformazione. L’abbigliamento è la categoria più affermata. Ma anche nella pelletteria, prodotta in Toscana, stiamo facendo progressi. Con le scarpe dalla suola bianca poi, abbiamo creato una icona riconosciuta come trademark dal tribunale di Torino. Lo stile senza tempo di Loro Piana sta attraendo anche una clientela giovane e ci incoraggia ad investire su nuovi mercati: nel 2023 abbiamo inaugurato un flagship store negli Emirati, nel 2024 apriremo il primo negozio in Canada a Toronto. Pensi che Loro Piana compie 100 anni, un anniversario che vogliamo celebrare, pensiamo a un libro monografico, ma anche a eventi in sintonia con gli interessi dei clienti e lo stile discreto della casa».

Il 2023 è stato un anno positivo, quali previsioni per il 2024? «Dopo la pandemia, i clienti hanno dato vita ad una fase di consumo euforica. Nel 2023 con inflazione e tassi alti, la situazione si è normalizzata e il mercato è diventato più selettivo. Alcune geografie, come Cina e Medio Oriente hanno continuato a correre, altre come gli Stati Uniti, hanno dato segnali di rallentamento. Negli Usa i clienti di alta gamma hanno continuato a premiarsi, ma i clienti del cosiddetto lusso accessibile si sono fatti più prudenti. Crediamo che queste tendenze proseguiranno nel 2024, con mercati in crescita meno esuberante. Per Lvmh è una sfida interessante e ci prepariamo a competere con nuova energia. Con questo spirito abbiamo fatto i budget del 2024, con l’ambizione di realizzare prodotti di qualità, coltivare la desiderabilità delle maison e rafforzare la leadership del gruppo».

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