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Baudo ha rifiutato la sindacatura di Taormina e la presidenza della Regione: “Grazie, non è per me”

TAORMINA – Pippo Baudo è stato corteggiato a lungo dalla politica ma ha rifiutato per due volte la candidatura a sindaco di Taormina e in altrettante circostanze la nomination per la presidenza della Regione Siciliana. Ha declinato le lusinghe e le proposte, con garbo e signorilità. Ha ringraziato, consapevole, probabilmente, che non ci fossero i presupposti giusti per fare quelle stesse cose straordinarie che era riuscito a realizzare nel ruolo di mattatore della tv italiana. Baudo ha servito la gente e ha dato tutto quello che poteva e che aveva, non voleva deludere o tradire l’immenso affetto di quel popolo che lo ha amato e che continuerà per sempre ad amare SuperPippo.

Il noto presentatore di Militello, all’apice del suo straordinario successo, era stato cercato dagli ambienti del centrodestra nel 1992-1993, quando anche la politica siciliana era stata scossa dalle inchieste della magistratura e ad un certo punto si era pensato a Baudo per una candidatura a Taormina, lì dove era praticamente di casa, grande protagonista nell’epoca d’oro di Taormina Arte e nelle serate di altissimo livello da lui firmate e presentate al Teatro Antico. Ma Baudo, pur convinto democristiano, rifiutò con eleganza quella proposta. Decise di non cedere alle tentazioni della politica. La stessa cosa ha fatto poi nell’inverno del 1997, quando un suo amico, un importante esponente della destra siciliana gli chiese di candidarsi a sindaco di Taormina. “Grazie, amo Taormina ma non è per me”, rispose Pippo Baudo.

E Baudo, pur essendo un incrollabile innamorato della sua terra, ha poi rifiutato di correre per conquistare la presidenza della Regione Siciliana. Romano Prodi nel 2005 gli chiese di guidare il centrosinistra alle Regionali dell’anno successivo e di sfidare l’uscente Totò Cuffaro. Baudo non ha accettato neppure quella volta. L’ultimo rifiuto nel 2012, quando il Partito Democratico gli chiese di candidarsi a governatore della Sicilia e alla fine arrivò l’ennesimo “No, grazie”, con la scelta che su quel fronte è poi ricaduta su Rosario Crocetta.

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