Bernard Arnault prepara la successione. Il patron di Lvmh – come reso noto da Milano Finanza in un ampio approfondimento di Francesco Bertolino sulle strategie del Re del lusso – ha deciso di modificare la struttura di controllo del colosso della moda francese, proprietario fra l’altro di Dior (in Italia presente, tra i suoi punti vendita, con la già apprezzata sede in Corso Umberto a Taormina).
“Per organizzare l’eredità e proteggere il gruppo da eventuali scalate, Arnault ha deciso di trasformare Financière Agache in una società in accomandita per azioni, imitando il modello scelto dagli Agnelli per Exor (prima del trasferimento della cassaforte in Olanda) e da altre dinastie francesi. La gestione dell’accomandita Agache rimarrà ad Arnault, unico direttore generale, per poi passare alla società dei suoi cinque figli”, ha evidenziato Bertolino su Milano Finanza.
Socio accomandatario di Agache Sca sarà infatti una società semplice, Agache Commandité SAS, il cui capitale sarà detenuto in parti eguali dai cinque figli di Arnault che quindi avranno il 20% ciascuno. In un documento depositato alla Amf, la Consob francese, il gruppo ha chiarito che le azioni di Agache Commandité non potranno essere vendute o trasferite per 30 anni, a meno che non vi sia l’autorizzazione unanime di un comitato di amministrazione di cinque persone, che sarà inizialmente composto da cinque fratelli. Al termine di questo periodo, solo i discendenti di Bernard Arnault o le persone giuridiche interamente possedute da questi discendenti potranno detenere azioni della società accomandataria. Qualsiasi trasferimento di azioni in Agache Commandité sarà inoltre soggetto a un diritto di prelazione.
“Questa nuova struttura – si legge nell’articolo di Milano Finanza – consentirà la sostenibilità a lungo termine del controllo familiare e l’unicità dell’espressione della voce dell’azionista di controllo all’interno di Christian Dior e Lvmh”, spiega un comunicato di Financière Agache. “Il gruppo LVMH è un gruppo familiare la cui vocazione è sostenere lo sviluppo a lungo termine di ciascuna delle sue maison, rispettando ciò che le rende uniche e la loro forza”, ha sottolineato. “In tal senso, la trasformazione della società Agache in una società in accomandita annunciata oggi garantisce la sostenibilità a lungo termine del suo controllo sul gruppo Lvmh”.
“La holding Agache – come spiega Bertolino su MF – controlla il 96% di Dior che a sua volta detiene il 48% del capitale di Lvmh e il 63,5% dei diritti di voto nel colosso della moda francese che controlla i marchi Dior, Fendi, Givenchy, Marc Jacobs, Stella McCartney, Loewe, Loro Piana, Kenzo, Celine, Sephora, Princess Yachts, TAG Heuer, Bulgari, Tiffany & Co. A fine 2021 il conglomerato Agache esibiva un giro d’affari di oltre 64 miliardi di euro per un utile netto superiore ai 12 miliardi e con un patrimonio di quasi 50 miliardi. Alla borsa di Parigi Lvmh, la principale partecipazione, capitalizzava alla chiusura di oggi circa 320 miliardi”.
La fase finale di quest’anno ma soprattutto poi il 2023 potrebbe, comunque, portare altre importanti novità sul fronte degli investimenti in Italia del gruppo LVMH. Arnault ha deciso di puntare su alcune aree strategiche e tra queste c’è anche Taormina e non è un caso che ci sia stata l’apertura di recente di Dior nella Perla dello Ionio, operazione che sta già avendo successo e sta incontrando il pieno gradimento del pubblico. Adesso si parla con sempre maggiore insistenza dell’opportunità una possibile, ulteriore, acquisizione sempre nella capitale del turismo siciliano, dove da tempo Arnault ha messo nel mirino un importante immobile nel centro storico di Taormina ma potrebbe anche valutare altre opzioni per ampliare l’offerta di LVMH, un impero che non conosce confini e che soprattutto si conferma sinonimo di successo.
