TAORMINA – Nella stagione di un cambiamento sempre più tangibile in atto, Taormina fa parlare di sé nel mondo non soltanto per l’approdo in città dei top brand ma anche per le qualità eccelse di un taorminese che si sta facendo largo con la forza del proprio talento. Parliamo di Alessandro Florio, pittore contemporaneo che nella fase conclusiva del 2024 ha conquistato gli Stati Uniti alla fiera internazionale Art Miami e vede consacrarsi sempre più ad alti livelli il suo percorso artistico.
Ai microfoni di TN24, Florio racconta il suo percorso, il passaggio dal mondo del tatuaggio alla pittura, l’evoluzione e gli orizzonti futuri, il viaggio dell’artista ma anche dell’uomo.
“Tutti mi conoscevano per uno stile, ma avevo bisogno di creare uno shock”, ha dichiarato. L’artista ha quindi intrapreso una ricerca visiva e concettuale che lo ha portato alla nascita del “Necessionismo”, una parola che riassume la necessità di un cambiamento radicale, un’evoluzione anche del linguaggio pittorico.
“Necessionismo è una parola molto semplice, è necessità di cambiare, di evolversi, di ritrovarsi in maniera diversa rispetto a quello che si è stati fino ad oggi”. Questo concetto di distacco dalla propria identità artistica passata, che ha anche un forte legame con la filosofia dell’arte contemporanea, ha rappresentato il cuore del suo ultimo ciclo pittorico. “Necessionismo è la parola che ho voluto che rimanesse impressa nel mio stato pittorico”, ha evidenziato Florio: “perché esprime ciò che sentivo dentro, la necessità di cambiare”.

La svolta è arrivata con la transizione dal mondo del tatuaggio alla pittura, una scelta coraggiosa che ha dato i suoi frutti, con i successi che sta ottenendo Alessandro Florio, attraverso la bellezza e la profondità delle sue opere e l’unicità del suo atelier, “Puto Amor”, diventato uno dei luoghi più ricercati nella capitale siciliana del turismo. Un luogo molto suggestivo, che attrae e incanta visitatori provenienti da ogni parte del mondo. “Il passaggio da tatuatore a pittore è stato necessario. Quando tatuavo, mi stava stretta la dimensione del tatuaggio perché è limitativo, si limita ad un corpo. La pittura, invece, mi offre una libertà assoluta: ora posso esprimermi su qualsiasi supporto, con qualsiasi dimensione. È la massima espressione di libertà assoluta”.
Florio è da sempre legato alla sua città, Taormina, lo straordinario successo ottenuto ad Art Miami lo ha reso idealmente un “ambasciatore” della sua terra nel mondo. L’artista considera la Perla dello Ionio non soltanto un luogo di grande bellezza ma anche un punto di riferimento culturale. “Il valore aggiunto per Taormina è l’arte. Il turista arriva qui perché si aspetta di vedere l’atelier pittorico, il laboratorio di ceramica”.
Le parole e i pensieri di Florio rivelano le tappe della parabola artistica ma prima ancora lo spessore umano di un artista che ha avuto la forza di mettersi in discussione e ha dato prova di avere un’identità tutta sua, senza mai trincerarsi nella comfort zone degli schemi e delle dinamiche più scontate. Alessandro non si ferma mai, è in costante e continuo dialogo con la propria evoluzione, alla ricerca di una sintonia percettiva e un’affinità emozionale con il mondo che lo circonda. Non vi è dubbio che il percorso di Alessandro Florio sia destinato a crescere ancora e a lasciare, step by step, un segno importante, un’impronta speciale nel panorama dell’arte contemporanea, lì dove il cambiamento e la ricerca del nuovo sono la forza motrice delle cose. L’humus di tutto.
E lassù c’è una presenza molto speciale: una stella polare che accompagna Alessandro Florio e che oggi è sicuramente fiero di lui.
Questa intervista è dedicata a Davide. Per sempre con noi.