TAORMINA – Gli aumenti indiscriminati sul costo dell’energia iniziano a farsi sentire anche sul turismo e inevitabilmente i costi vanno ad impattare sui bilanci delle aziende che operano nel settore alberghiero. Taormina (purtroppo) non fa eccezione, e proprio nel momento in cui si tenta la ripartenza, la conferma di una situazione che si va ulteriormente complicando arriva dall’Associazione Albergatori di Taormina.
“La fine del tunnel e l’uscita dalla crisi di questi due anni recenti è ancora lontana. Le prenotazioni vanno a rilento, i fatturati scendono, i costi aziendali invece aumentano – sottolinea il presidente di AAT (Associazione Albergatori Taormina), Gerardo Schuler -. I costi energetici stanno aumentando del 50% e i fornitori ci chiedono aumenti tra il 10% e il 30%. Se aumentassimo le tariffe dei nostri alberghi anche soltanto del 10% andremmo fuori mercato e non saremmo più competitivi. Quindi, la situazione è davvero pesantissima e l’utile netto rischia di scomparire. Ecco perché avevamo ragione quando abbiamo chiesto al Comune di Taormina di abbattere due rate della Tari ma il nostro appello è rimasto inascoltato e alla fine non soltanto si farà un danno alle aziende ma alla città stessa, perché noi siamo il motore dell’economia di Taormina”.