TAORMINA – “Stiamo mandando 25 mila avvisi. A Taormina l’evasione non è volontaria, è stata sinora l’evasione dei ricchi. Nelle mani del 20% dei contribuenti c’è 80% di evasione e ci sono alberghi che devono dare 200-300 mila euro di acqua non pagata. Non sono amici miei. Io per adesso ho fatto fare i regolamenti, sono state avviate le procedure ed è stata fatta la diffida, ma è chiaro che non si può più consentire che ci sia una situazione come quella che abbiamo ereditato. Bisogna pagare tutti per pagare di meno”.
Così il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, conferma la stretta in atto sul mancato pagamento dei tributi nella capitale del turismo siciliano e preannuncia l’invio di 25 mila avvisi ai contribuenti, per accertare chi è in regola e chi no, in un contesto nel quale sarebbe maturato il maxi-importo di circa 50 milioni di euro di tributi non riscossi.
“Non si può più andare avanti con la logica del “panettone” e con gli avvisi non mandati e quindi un’annualità che va in prescrizione per il moroso di turno, così il privato risparmia 100-150 mila euro per volta. Questo vigeva a Taormina sino al mio arrivo”.
