HomeEditorialiRenzi-Calenda, una sceneggiata all'italiana. Il vero piano di "Fonzie"

Renzi-Calenda, una sceneggiata all’italiana. Il vero piano di “Fonzie”

Titoli di coda all’orizzonte nell’alleanza tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Si erano messi insieme per dare vita al Terzo Polo con un partito unico ma l’idillio è già arrivato al capolinea. L’esito, abbastanza prevedibile, di questo sodalizio politico si sta consumando a suon di schermaglie, bordate e accuse reciproche. Tutto come da copione, in linea con quell’atmosfera da sceneggiata all’italiana in cui l’amore e il dramma sono due ingredienti della medesima trama e c’è soltanto da capire quale sarà l’ordine dei due fattori.

Renzi è crollato dal 40% dei tempi della rottamazione con il Pd al 3% di Italia Viva ed è diventato l’esempio perfetto dell’antipatia fatta persona, con una straordinaria capacità di rendersi inviso agli italiani. Eppure non si può negare che il leader di Italia Viva al momento si possa considerare il politico più abile di casa nostra. Certamente il più scaltro, di gran lunga superiore ad altri che magari avranno molti più consensi ma assai meno neuroni del senatore di Scandicci. Per chi non lo sapesse, d’altronde, Renzi si è fatto le ossa all’ombra di un certo Giulio Andreotti e qualcosa vorrà pur dire, a maggior ragione se il tutto viene rapportato al nulla cosmico della politica italiana di questi tempi.

Dall’altra parte c’è l’effervescente Calenda che scalpita, sin qui ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte, passando dagli apprezzamenti alla Meloni ai segnali al centrosinistra, con un tutto e il contrario di tutto, nel volgere di un tempo che va dall’alba al tramonto. Non brilla per simpatia neanche Calenda che però anche nelle sue contraddizioni è diventato un “personaggio” al netto dei risultati elettorali che sin qui non sono quelli sperati.

Renzi lo aveva designato leader del Terzo Polo ma in un sussulto di lucidità Calenda ha capito che non era un investitura, semmai qualcosa di simile ad un bacio della morte. Stanno litigando per questioni di soldi? Repubblica scrive che “In ballo ci sono svariati milioni di euro, a partire da quelli che Azione e Italia viva raccolgono tramite il 2xMille. Calenda li avrebbe voluti in cassa tutti e subito, Renzi frena”. Sarà così? Indubbiamente quando si parla di dinamiche economiche Renzi non fa sconti a nessuna. Ma in realtà c’è anche l’eventualità che magari si arrivi ad una tregua armata di circostanza, perché altrimenti alle Europee, presentandosi da soli, rischierebbero di prendere una sonora bastonata sia Renzi che Calenda.

E soprattutto la chiave di lettura di tutta questa storia potrebbe essere (anche) un’altra. Nel frattempo c’è un illustre politico che è finito in un letto di ospedale a Milano e quel paziente che lotta contro la durezza della malattia ma soprattutto contro l’inesorabilità del tempo è l’86enne Silvio Berlusconi. Renzi ha sempre pensato di andare a prendersi l’eredità politica che lascerà il Cavaliere: Forza Italia, il partito azienda che prima o poi rimarrà “orfano” del suo leader e proprietario. L’Opa renziana su Forza Italia era e resta il chiodo fisso del Fonzie italiano. Con tanti saluti a Calenda.

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