TAORMINA – Via libera del Comune di Taormina allo screening di incidenza ambientale riguardante il progetto di fattibilità tecnica inerente alla realizzazione di un impianto zip line da posizionare nel territorio comunale di Taormina. Il progetto è stato presentato dalla ditta Adrenaline Flying S.r.l.s. l’11 marzo scorso. La casa municipale ha deciso con apposita determina di “assoggettare il progetto presentato dalla ditta e, quindi, di prescrivere a quest’ultima la predisposizione dello studio riguardante la valutazione di incidenza ambientale” ai sensi delle vigenti normative in materia.
L’intervento in progetto riguarda la collocazione di funi in acciaio (zip line) da posizionare in uno preciso spazio circoscritto, trasvolante una modesta superficie del territorio comunale di Taormina, ubicata fuori dal centro abitato. L’obiettivo è quello di ampliare l’offerta dei servizi turistici ed una zip line è adatta alla
ulteriore valorizzazione del territorio Taorminese, rispettando pienamente la natura e il paesaggio. L’idea progettuale si prefigge lo scopo di realizzare tre doppie zip line, che sono indubbiamente un moderno attrattore turistico, capace di intercettare un ampio segmento di partecipanti che, nel pieno rispetto della natura, della fauna, degli animali e del paesaggio, siano alla ricerca di “esperienze uniche ed ecologiche” ludico, sportive ed emozionali, creando così una sana e moderna offerta di una nuova e diversa tipologia di servizio turistico, senza in alcun modo nuocere, sotto ogni aspetto, all’ambiente circostante. La realizzazione consiste nella posa di particolari funi sospese in acciaio a maglia chiusa, grazie alle quali e con l’ausilio di apposite imbracature omologate e certificate fissate al soprastante carrello, si può sorvolare in tutta sicurezza e senza alcun fruscio il territorio. Infatti, tali funi fanno da ponte tra due precisi punti (partenza e arrivo) con adeguato dislivello, lungo i quali, per l’effetto della gravità e soltanto grazie ed unicamente a quest’ultima, scorrono i partecipanti, da un punto ad un altro della vallata.

Le azioni del progetto interessano da un punto di vista logistico il sorvolo di un breve tratto della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) ITA030003 “Rupi di Taormina e Monte Veneretta, infatti la collocazione di tutte le modeste strutture ricoperte in legno verrà effettuata al di fuori della ZSC. Si tratta di un’area collinare con rilievi blandi a quote non superiori 800 m, intervallate da valli fluviali o talora fiumare. Geologicamente risulta costituita da rocce metamorfiche con affioramenti calcarei. Il bioclima è compreso tra il termomediterraneo e il mesomeditteraneo con ombrotipo che va dal subumido inferiore all’umido inferiore. La vegetazione naturale risulta piuttosto degradata ed è rappresentata da formazioni boschive decidue a Quercus virgiliana. Frequenti sono gli aspetti di sostituzione come la macchia ad Euphorbia dendroides o a Bupleurum fruticosum, le praterie ad Ampelodesmos mauritanicus e quelle ad Hyparrhenia hirta. Lungo il torrente Sant’Antonio (oggi ridotto a rigagnolo), si rinvengono talora ripisilve a platano e salici o più raramente formazioni ad oleandro. Frequenti, anche se molto localizzati sono le formazioni casmofile degli Asplenietea trichomanis e quelle delle pareti stillicidiose degli Adiantetea. Si tratta di un sito molto disturbato e degradato a causa della notevole antropizzazione. Dal punto di vista naturalistico le emergenze principali sono i pochi lembi di boschi caducifogli e le stazioni rupestri che ospitano una flora casmofila abbastanza specializzata, caratterizzata da diversi endemismi. Si rinvengono inoltre diverse entità che nell’area regionale sono rare o ritenute di rilevante interesse fitogeografico, a loro volta menzionate nell’elenco riportato nella sezione 3.3 (D). La localizzazione è ubicata all’interno di un’area che nel suo complesso risulta sensibilmente urbanizzata ed intensamente sfruttata per scopi turistici. Nel sito sono inoltre presenti numerose specie di invertebrati, alcune delle quali endemiche, mentre altre, in Sicilia, sono attualmente note per il solo comprensorio taorminese. In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 4 del D. ARTA del 30/03/2007, viene prodotto il presente Studio d’Incidenza Ambientale, limitato alla fase di screening, in quanto il progetto prevede la realizzazione di interventi, in alcun modo invasivi e/o impattanti per gli habitat, la fauna ed il paesaggio.