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Mazzeo: l’esempio di quanto è scarsa la politica taorminese

TAORMINA – Verrà un giorno, non sappiamo quando, speriamo presto, in cui verrà rifatto il lungomare di Mazzeo e si ridarà decoro e dignità all’affaccio sul mare della Città di Taormina. Forse accadrà quando molti di noi saranno bisnonni o neanche ci saremo più, vogliamo pensare e sperare che un sussulto di lungimiranza, di coraggio e di buon senso la politica taorminese possa averlo decisamente prima.

Nel frattempo, alle porte di un’altra estate, Mazzeo rimane esattamente quello che è da ormai 20-30 anni a questa parte: una frazione bellissima ridotta ai minimi termini che il Comune di Taormina considera una vasca da bagno per due mesi all’anno e poi tanti saluti, arrangiatevi, e tanti saluti ai musicanti. Si dirà che è stata fatta la bambinopoli in piazza Pablo Pino e menomale e ringraziamo che un comitato di residenti (Amo Mazzeo) si sia dato da fare con un esempio ammirevole di cittadinanza attiva, consentendo la realizzazione di ciò che avrebbe dovuto fare il Comune di sua spontanea iniziativa e già molto prima.

Per il resto è un pianto greco, è quello che d’altronde si vede da parecchi anni e poco o niente è cambiato. I parcheggi sono liberi, sono rimasti i vecchi parcometri di un’altra era geologica e non si riesce ancora ad acquisire la titolarità dell’area dal Demanio, anche provvisoria, del lungomare, il manto stradale della strada principale è un disastro, i marciapiedi sono in condizioni pietose, le ringhiere sono indecenti, il verde incolto e in alcuni tratti di spiagge le erbacce sono alte come fosse una foresta. Speriamo almeno che si possano fare presto gli accessi alla spiaggia per i disabili, e anche qui dovremo ringraziare lo stesso comitato cittadino.

Per il resto ci siamo anche stufati a ripetere le stesse cose ad una classe politica scarsa, sorda e che sa soltanto dire: “c’è la crisi”, “non abbiamo i soldi in bilancio”, “stiamo provvedendo”, “ma Tizio non ha fatto niente prima di noi”, “ci stiamo lavorando” e altre supercazzole di circostanza. Magari domani accadranno cose fantasmagoriche e lo speriamo tutti, ad oggi i fatti sono più ostinati delle chiacchiere. Mazzeo è stata ed è dimenticata, abbandonata, considerata una periferia per il bagno a mare ad agosto. Niente di più.

Si potrebbe dire tanto, ci si annoia anche e ci siamo anche rotti ad evidenziare la situazione perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire ma evidentemente c’è una inadeguatezza che va oltre e che probabilmente è sinonimo di incapacità oggettiva di affrontare la situazione.

La sintesi di tutto è che la politica taorminese, modesta e presuntuosa, non ha avuto neanche l’intelligenza di considerare questa frazione per quello che poteva e doveva essere: una risorsa per tutta Taormina, perché presentare d’estate Mazzeo in condizioni adeguate equivarrebbe ad avere un biglietto da visita di cui potersi vantare agli occhi dei turisti. E invece ci si preoccupa del perimetro che va da Porta Messina a Porta Catania, ci si riempie la bocca con il “lusso” nel “salotto” (ma quale salotto?) e poi nella zona a mare c’è il liberi tutti, d’estate ognuno può fare quel che vuole, parcheggiare gratis alla faccia dei residenti, fruire dei vicoli come pisciatoio pubblico, prendersi la scena e sentirsi padrone in casa altrui. Per la serie: godetevi Taormina centro e sfogatevi al mare.

D’altronde Mazzeo, nel tempo, è stata dimenticata ma prima ancora le varie Amministrazioni e gli uffici comunali l’hanno stuprata. A Taormina ci sono troppe vergini vestali ma la verità bisogna dirsela e le responsabilità occorre prendersele, tutte, tutti. Qualcuno, un giorno, dovrà rendere conto della vergogna di una raffica di concessioni edilizie a suo tempo rilasciate per complessi residenziali che hanno deturpato questa frazione e l’hanno ridotta ad un “dormitorio” occasionale per luglio e agosto. Sono state fatte scelte incomprensibili (o forse il senso lo abbiamo compreso perfettamente), infischiandosene dei residenti e senza lasciare spazio alla previsione di strutture ricettive che avrebbero potuto dare lavoro e un’altra connotazione al territorio. Il trionfo del cemento non ha consentito manco la previsione di una strada di collegamento con la SS14 che avrebbe rappresentato uno sbocco naturale, fondamentale, per l’intera area e che avrebbe cambiato volto alla viabilità.

Insomma, da queste parti il 95% di tutti quelli che hanno amministrato Taormina negli ultimi 30 anni dovrebbero avere almeno un briciolo di pudore di non farsi più neanche vedere a Mazzeo e di non aprire bocca neanche per proferire una sillaba come giustificazione o per fare scaricabarile. L’amara constatazione di questo stato di cose è il punto di non ritorno di un’inconfutabile verità che chiama in causa tutti, vale per chi c’è oggi, per chi c’era ieri e l’altro ieri ancora: giusto per essere chiari con una classe dirigente che in questo territorio se l’è presa comoda per troppo tempo e adesso è chiamata a pedalare e cambiare passo.

Tutti possiamo sbagliare e nessuno di non è uno scienziato ma non c’è nulla che possa compensare la scarsa attenzione avuta per Mazzeo e peggio ancora la colpa di averla zavorrata con la protervia di scelte miopi e politiche ottuse che hanno tolto una legittima prospettiva di sviluppo ad una frazione gioiello. Un gioiello oggi e da troppi anni ridotto ad una latrina.

A proposito: e finiamola con lo slogan “io amo Taormina“, perché se questo è l’amore per la città, tutti gli innamorati di Mazzeo che saliranno tra un anno sui palchi è meglio che se ne vadano a dare prova di furore in qualche isola sperduta spalando i cocchi nell’Honduras. Qui abbiamo visto già abbastanza danni.

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