L’Agenzia ucraina per l’Energia Nucleare ha accusato Mosca di aver attaccato la seconda centrale nucleare più grande del Paese, dopo quella più famosa, a Zaporizhzhia: ad essere colpita è stata la centrale di Pivdennoukrainsk.
Secondo l’agenzia ucraina, una potente esplosione ha colpito a meno di 300 metri dai reattori della struttura, che funzionano ancora normalmente.
A mezzanotte e 19 minuti di lunedì 19 settembre, le telecamere esterne alla centrale hanno registrato due grandi palle di fuoco che eruttavano, una dopo l’altra, nell’oscurità, seguite da piogge incandescenti di scintille.
Non si registrano vittime, ma più di cento finestre dell’edificio della centrale sono state danneggiate. L’ufficio presidenziale ucraino ha affermato che l’attacco ha anche interrotto tre linee di trasmissione di energia. Sia il ministero ucraino dell’Energia che Energoatom (l’azienda ucraina che gestisce l’impianto) hanno definito l’attacco “terrorismo nucleare”.
La centrale nucleare Pivdennoukrainsk si trova nella città di Yuzhnoukrainsk, lungo il fiume Bug, nel sud dell’Ucraina, nella regione di Mykolaiv (a circa 300 km da Kiev), un’area che nelle ultime settimane è stata oggetto di continui attacchi missilistici da parte delle forze russe.
Fonte: Euronews