HomeAperturaUccise la fidanzata nel 2013: Pistorius torna libero

Uccise la fidanzata nel 2013: Pistorius torna libero

Quanto vale una vita umana? Quanto vale soprattutto la vita di quelle donne che vengono brutalmente picchiate, violentate e uccise dagli uomini? Continuiamo a chiedercelo e a porci questo interrogativo ma la risposta è decisamente preoccupante se il metro di valutazione sono i risvolti dei gravi fatti di cronaca, atti di violenza di genere, che interessano non sono l’Italia ma anche il resto del mondo.

Sarà scarcerato il prossimo 5 gennaio l’ex campione paralimpico Oscar Pistorius, detenuto da 10 anni per aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp. Lo ha deciso la Commissione per la libertà vigilata. Il Dipartimento dei servizi penitenziari ha spiegato che all’ex campione sarà concessa la libertà vigilata fino a quando non avrà finito di scontare la pena. Nel 2016 l’atleta venne condannato a 13 anni di carcere.

Pistorius, che ora ha 37 anni, nel giorno di San Valentino del 2013 ha sparato più volte alla compagna attraverso la porta del bagno della sua casa a Pretoria, in Sudafrica. Poi si è difeso affermando di averla scambiata per un ladro, mentre per l’accusa Pistorius ha sparato dopo una discussione e quindi si è trattato di un omicidio premeditato.

L’atleta allora rischiava una condanna minima a 15 anni prevista per il nuovo reato. Ora, dopo il carcere, è già arrivato il tempo dei benefici. La vicenda, che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica sudafricana e mondiale, ebbe inizio il 14 febbraio del 2013, quando l’atleta sparò alla Steenkamp, colpendola a morte, attraverso la porta del bagno del suo appartamento di Pretoria. Durante il primo processo, nel marzo del 2014, Pistorius sostenne di aver scambiato la fidanzata per un ladro. Per l’accusa si trattò invece di un omicidio intenzionale a seguito di una lite. La giudice Thokozile Masipa accettò la ricostruzione dell’atleta, condannandolo a cinque anni di carcere per omicidio colposo.

L’Alta Corte di Pretoria ha condannato Oscar Pistorius a sei anni di carcere. La sentenza era poi stata ribaltata in appello e tramutata in omicidio volontario. L’atleta aveva scontato 10 mesi di prigionia prima della concessione degli arresti domiciliari.

Nel dicembre 2015 la Suprema corte d’Appello si pronunciò per il verdetto di omicidio. Pistorius ha già trascorso quasi un anno di prigionia nel carcere di Pretoria, prima di essere assegnato agli arresti domiciliari nell’abitazione dello zio nell’ottobre del 2015. Dopo avere ascoltato nuove testimonianze e riesaminato la vicenda, la giudice, nel pronunciare la nuova sentenza di condanna disse che vi erano “ragioni sostanziali e convincenti” per non applicare la pena minima di 15 anni. Uno dei fattori, ha spiegato, fu la difficoltà nello stabilire se Pistorius intendesse veramente uccidere la sua fidanzata: “E questo dubbio non può essere ignorato”.

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