TAORMINA – Il turismo a Taormina continua ad andare a gonfie vele, la destinazione conferma il suo ruolo sempre più dominante nell’hospitality del Mezzogiorno e i risultati premiamo i sacrifici e l’impegno degli operatori economici, che portano in alto la città con un lavoro quotidiano straordinario e di cui gli va dato atto e merito.
Il momento è di quelli importanti e un pezzo – anche più di un pezzo – di questo successo, anche se il Comune di Taormina non c’entra nulla, se lo prende il sindaco Cateno De Luca. Così arriva la soddisfazione – che ci sta tutta – accompagnata da ulteriori passaggi in un post, da parte del del primo cittadino, che ha destato qualche perplessità tra i protagonisti silenziosi dell’industria dell’ospitalità.
Dagli attori protagonisti del boom turistico all’attore principe della politica locale il passo si fa breve e allora De Luca esulta. Poi esonda e sconfina nel terreno di quei meriti che non appartengono alla politica locale né ora né in passato, come del resto allo stesso modo vale in altre destinazioni turistiche dove la politica accompagna il turismo ma non alza la “coppa”.
“Ormai il dato è ufficiale! Stamattina abbiamo ampiamente superato 1.400.000 di presenze a Taormina, record senza precedenti”, scrive De Luca. Sciorina i numeri della piattaforma Paytourist, lanciata dal Comune lo scorso febbraio e che, tra l’altro, al momento rimane una sorta di “Sacro Graal” che inspiegabilmente l’Amministrazione ha deciso di non voler condividere con nessuno e che ha scelto di non mettere a disposizione degli albergatori per un confronto sinergico e costruttivo sui numeri e sui mercati.
De Luca loda “una crescita continua, costante e strutturale” delle presenze ma anche “per quanto riguarda gli incassi relativi all’imposta di soggiorno”. E aggiunge: “Abbiamo superato tutti i record con un incasso, ad oggi, di 4 milioni 833 mila euro”. Un’impennata significativa che si era già vista nel 2024 ed ulteriormente confermata nel 2025 e che è dovuta – ricordiamo – anche all’aumento delle tariffe scattato dal 1 settembre 2023 a seguito del ritocco disposto dall’Amministrazione nel quadro delle misure “Salva Taormina”.
Il sindaco festeggia con la sua proverbiale “Marcia in più” e rimarca: “Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo raggiunto”. Una soddisfazione che, mettiamola così, almeno quella ci può stare, nel ruolo di massimo rappresentante istituzionale della città. Poco male, al netto di un pluralis maiestatis che sembrerebbe voler spostare gli equilibri e far passare il messaggio che il record di presenze sia da ricondurre all’operato della politica.
Già l’8 novembre scorso era apparso un post alquanto paradossale sui canali social di De Luca con lo slogan “Il modello Cateno De Luca funziona”, ricollegando in termini diretti l’arrivo dei brand a Taormina alle trame e/o le dinamiche che attengono la politica e l’attività amministrativa.

Il turismo non è fatto di punti di vista e sgasate mediatiche: è una questione da approcciare senza fughe in avanti, una strada da percorrere seriamente e possibilmente tutti insieme. Almeno così dovrebbe essere. Di fronte a questi numeri positivi ci sarebbe intanto da fare un plauso sincero ad albergatori, imprenditori e commercianti. Una filiera che sta facendo la fortuna di Taormina e, tra l’altro, auspica invano da troppo tempo di potersi confrontare con il sindaco perché vorrebbe collaborare con il Comune e instaurare un dialogo produttivo che sinora non c’è stato. Sino ad oggi al palazzo municipale la rotta tracciata è un’altra e cioè chi governa va per la propria strada: si fa come dice il sindaco o tutto al più si può interloquire di sponda con gli assessori, che poi faranno da “ambasciatori” e riferiranno al sindaco. E’ evidente che le cose dovrebbero funzionare diversamente ed ecco perché la politica, di fronte a questo corto circuito, deve alzare il livello e cambiare totalmente approccio, crescere e dimostrarsi realmente all’altezza delle sfide che attendono Taormina. Dialogare con gli operatori economici, non snobbarli.
Quindi la perla finale del primo cittadino: “Chissà se nel 2026 riusciremo a superare la soglia di 1.500.000 presenze? Al nostro assessore Jonathan Sferra ed alla nostra Fondazione Taormina affidiamo questo arduo ed ambizioso obiettivo”.
Parafrasando l’esultanza creativa del sindaco, le strategie dell’assessore o la fondazione certamente potranno far crescere il turismo a Taormina, elevando il ruolo e l’incisività della politica rispetto al turismo. Dall’attuale impatto dello zero per cento sulle presenze a qualche utile virgola e decimale in più. L’obiettivo è alla portata.


