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Turismo, 4 milioni per i cammini religiosi: Taormina rilancia la sfida?

TAORMINA – È stato pubblicato sul sito del Ministero del Turismo l’avviso per il fondo di oltre 4 milioni destinato allo sviluppo dell’offerta dei cammini religiosi italiani. Il Ministero intende rafforzare e promuovere lo sviluppo di tutte le forme di turismo sostenibile. Un primo passo per fare sistema è stata la creazione del catalogo dei Cammini religiosi italiani, che raccoglie gli itinerari di fede strutturati, risultato di una lunga tradizione.

Sul turismo religioso potrebbe puntare anche Taormina, che in passato si è lasciata scappare una importante opportunità o, per meglio dire, l’ha persa soprattutto per le “cervellotiche” scelte della Regione. Nel 2014 venne a Taormina, infatti, mons. Liberio Andreatta, vice presidente e amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi, a quel tempo una delle figure più importanti ed influenti del Vaticano.

L’ORP è l’ente delegato dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione all’organizzazione dei pellegrinaggi nei Santuari d’Italia e la proposta che partì direttamente dalla Santa Sede era quella di stipulare un protocollo d’intesa a Taormina che avrebbe fatto della Sicilia ma soprattutto della Città di Taormina un punto di riferimento assoluto nel Sud Italia nelle dinamiche riguardanti i flussi del turismo religioso.

L’intenzione era quella di puntare forte su questo territorio e la firma di quel protocollo era prevista all’Hotel San Domenico Palace di Taormina nel corso di un convegno proprio alla presenza di mons. Andreatta ma a quell’appuntamento – incredibilmente – l’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta, non si presentò. Taormina ci mise pure del suo perché in quella fase l’Associazione Albergatori, interpellata sul progetto, non colse, a sua volta, la valenza strategica dell’iniziativa. Le strutture ricettive si mostrarono perplesse e in diversi casi indisponibili circa l’opportunità di aprire le strutture nei mesi di gennaio e febbraio sostenendo l’impossibilità di sostenere i costi d’impresa a fronte di una clientela – il turismo religioso – che, evidentemente, non è quella a 4-5 stelle e richiedeva di poter soggiornare a tariffe ridotte.

In seguito, in Sicilia sono stati poi fatti altri accordi sul turismo religioso ma quel “treno” che avrebbe fatto di quest’isola non una meta tra le tante ma la destinazione di punta dei flussi religiosi nei mesi invernali, è passato ed in pratica la grande chance è sfumata.

Alcuni itinerari sono stati, ad ogni modo, previsti, in particolare con protocollo d’intesa fra l’Unione regionale delle province siciliane e la stessa Opera Romana Pellegrinaggi, con tre itinerari negli anni scorsi, programmati in Sicilia e pubblicati su Josp Magazine, rivista realizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi, per promuovere i percorsi e gli itinerari spirituali e culturali in Italia in occasione dell’Anno della Fede. Il primo itinerario ha riguardato “I Santuari della Sicilia” con un programma di otto giorni, partenza da Palermo con il Santuario di Santa Rosalia, il Duomo di Monreale, la Cattedrale e la Cappella Palatina, per poi proseguire a Trapani, Agrigento con la valle dei Templi, Siracusa con il Santuario della Madonna delle Lacrime, fino a Messina e Tindari con il Santuario della Madonna Nera. Il secondo itinerario La Sicilia Orientale: quattro giorni comprensivi di Catania, l’Etna e Taormina. Il terzo itinerario “Il Duomo di Monreale” con un tour di quattro giorni dal Santuario di Santa Rosalia a Palermo, passando per Monreale fino ad Agrigento con la valle dei Templi.

Ma il movimento che a suo tempo si era prospettato nella trasferta taorminese di mons. Andreatta sarebbe stati assai più significativo e avrebbe potuto rappresentare un’addizione di rilievo per l’economia di Taormina e altre zone dell’isola nei mesi invernali, nella bassa stagione. Chissà se, in qualche modo, si potrà rilanciare la sfida, in un contesto che sposta tantissime persone e che non può essere sottovalutato.

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