HomeItalia - EsteriTrent'anni a Davide Fontana per l'omicidio di Carol Maltesi

Trent’anni a Davide Fontana per l’omicidio di Carol Maltesi

Carol Maltesi, 25 anni, in arte Charlotte Angie, milanese nota nel mondo dell'hard, in una foto tratta dal profilo facebook. +++ FACEBOOK +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE CUI SI RINVIA +++

È stato condannato a 30 anni di carcere Davide Fontana, il 44enne a processo per aver ucciso la 29enne Carol Maltesi, nella sua casa di Rescaldina (Milano) e aver poi disperso i suoi resti, fatti a pezzi, in provincia di Brescia.

Lo ha deciso oggi il Tribunale di Busto Arsizio (Varese), escludendo l’aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e le sevizie. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo. La sentenza è arrivata dopo sette ore di camera di consiglio.

C’è amara delusione tra familiari e parti civili per la condanna a 30 anni di Davide Fontana, 44 enne bancario, a processo a Busto Arsizio (Varese) per l’omicidio di Carol Maltesi, 26 anni, uccisa a martellate nella sua abitazione di Rescaldina (Milano) e poi fatta a pezzi dal killer, invece che all’ergastolo come chiesto dall’accusa.

Il delitto risale all’11 gennaio del 2022, quando con un profilo falso creato su OnlyFans, piattaforma dove ogni tanto la vittima pubblicava video durante la pandemia, Fontana ha chiesto un filmino “custom bondage”, nel quale la Carol avrebbe dovuto essere completamente legata ad un palo da lap dance, incappucciata e imbavagliata, secondo l’accusa quindi, impossibilitata a difendersi. Il 44 enne l’ha quindi colpita a martellate in testa e poi sgozzata, Ha sezionato il cadavere in 18 parti, riposti in un congelatore acquistato su Amazon fino a fine marzo, quando ha tentato prima di bruciare i resti con un barbecue e alla fine li ha abbandonati nel Bresciano.

Per settimane, usando il cellulare della giovane, aveva risposto ai messaggi di parenti e amici, fingendosi lei. Secondo la Procura l’uomo ha agito per motivi legati alle scelte della donna: Carol gli aveva da poco confidato di aver deciso di trasferirsi a Verona, per stare più vicino al suo bimbo, avuto da una precedente relazione. La difesa lo ha invece escluso, chiedendo il riconoscimento delle attenuanti generiche dopo la confessione di Fontana. Durante l’udienza di oggi sono stati ridimensionati anche i risarcimenti: assegnati 180mila euro al figlio, 20mila al padre del bimbo e 100mila euro ai genitori.

“È una vergogna, mia nipote l’ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino”. Sono le parole della zia di Carol Maltesi, Anna, al termine del processo. “Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna – ha ribadito tra le lacrime – ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol”. “Con tutto quello che succede – ha concluso -, tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote a 26 anni non torna più”.

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