TAORMINA – Alberghi pieni, stessa cosa vale per l’extralberghiero, ristoranti, bar e tavole calde che lavorano a pieno regime ma soprattutto strade già stracolme di turisti, una città presa d’assalto a fine aprile come fosse già estate. Taormina fa i conti con un avvio anticipato della stagione turistica e con un flusso impressionante di gente che – al netto dei ponti del 25 aprile e dell’imminente 1 maggio – sta raggiungendo con una certa continuità la Perla dello Ionio come non avveniva da parecchi anni. Qualcuno si affretta persino a dire che non si è mai verificata una cosa del genere da decenni a questa parte.
Da una parte ci sono i turisti stranieri, che arrivano da tutte le parti, ma dall’altra c’è anche e soprattutto l’onda umana del “mordi e fuggi” che quest’estate promette (o minaccia, a seconda dei casi) di invadere in maniera totale Taormina.
Secondo gli addetti ai lavori Taormina quest’anno si avvia non soltanto a raggiungere il record di presenze ma a frantumarlo letteralmente. Alla luce del trend attuale, le proiezioni degli esperti raccontano che da qui a fine anno potrebbero esserci Un milione e mezzo di pernottamenti in città.
Ma a queste persone bisogna aggiungerne altrettante che sono quelle del “mordi e fuggi”, quel turismo di prossimità che non pernotta ma gremisce comunque il paese per alcune ore, lo affolla e alimenta lo scontro sempre più marcato tra chi difende questo flusso e chi lo contesta. C’è chi spinge per mettere un freno all’invasione indiscriminata della città e chi rimarca che bisogna garantire l’accesso al territorio a tutti.
E allora il dibattito è già iniziato e il confronto si fa sempre più serrato: a Taormina sarà semplicemente un 2023 da record storico o sarà anche e soprattutto un anno da delirio assoluto, con tutti gli annessi e connessi del caos all’orizzonte (antropico e veicolare in primis) che questo affollamento potrà determinare? Tutti dentro o va messo un freno? Il bivio stavolta sembra ineludibile.
