HomeAttualità e CronacaTaormina s'accende: il futuro passa dalle piazze, non dagli onanisti virtuali

Taormina s’accende: il futuro passa dalle piazze, non dagli onanisti virtuali

TAORMINA – Il comizio di Cateno De Luca di sabato 8 ottobre riporta Taormina e i taorminesi in piazza dopo tempo immemore. Gli ultimi comizi, quelli del 2018 e prima ancora del 2013, erano stati poco partecipati e per tornare a una città che si è confrontata davvero con passione e partecipazione nelle piazze bisogna risalire indietro probabilmente a quella campagna elettorale del 2008 in cui Mauro Passalacqua sconfisse Carmelo Briguglio. E prima ancora alle tornate in cui vennero eletti Carmelantonio D’Agostino, Aurelio Turiano e le prime due campagne elettorali che videro poi il successo di Mario Bolognari.

Stavolta è un altro cosiddetto “straniero”, De Luca a riaccendere la scintilla che, al netto di quelli che lo sosterranno o lo avverseranno e a prescindere dal dividersi tra chi lo ama e chi lo odia, riporta la politica cittadina sul piano del confronto pubblico. Adesso c’è da augurarsi che ci sia una reazione costruttiva e un sussulto d’orgoglio dei contendenti locali, per tenere viva e aperta a qualsiasi esito una competizione dalla quale passa un pezzo fondamentale del futuro di Taormina.

C’è da sperare che la piazza piena di De Luca ieri sera, possa diventare domani l’anticamera di quella altrettanto piena di quelli che lo sfideranno. Significherà che Taormina si sta risvegliando e che la versione piatta e soporifera della città dell’ultimo ventennio lascerà spazio ad un sentimento comune di rilancio e di condivisione dell’orizzonte cittadino.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo che non conta chi vincerà le elezioni, l’essenza del discorso è nella prospettiva da tracciare, nella direzione che vuole prendere una città che deve uscire dal torpore della sua apatia e dalla sua dimensione borgatara, per valorizzare le sue straordinarie potenzialità. Il destino di Taormina è adesso e lo si costruirà passando dal dibattito per le strade e nei vicoli, come accadeva un tempo lontano: guardandosi in faccia e parlandosi, cercando soluzioni ai problemi dentro l’anima smarrita di una comunità che deve ritrovare la voglia di fare squadra e mettere da parte invidie e gelosie.

La differenza la possono fare tutti quelli che ci metteranno la faccia, il cuore e la cazzimma nel mondo reale, per creare le basi necessarie a far rimanere qui le nuove generazioni di Taormina. La differenza non l’hanno mai fatta e non la potranno mai, invece, i tristi soliloqui virtuali degli onanisti social che al buio di casa loro, ingranano la marcia con la tastiera e, anziché dare un apporto utile alla società, spargono il letame di vuote sentenze ascrivibili all’inutile mondo delle minchiate.

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