TAORMINA – Si vanno intensificando contatti tra i vari esponenti politici, e conseguenti rumors, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno a Taormina. Mancano ormai soli 10 mesi al voto e già da tempo si pensa, da più parti, alle alleanze da mettere in piedi ma soprattutto al “sogno” della sindacatura.
Le ambizioni di sindacatura dovranno, comunque, fare i conti con la prospettiva praticamente certa di un lungo periodo in cui al Palazzo dei Girati continueranno ad esserci i tre commissari nominati dal Capo dello Stato per il dissesto finanziario dichiarato dal Comune di Taormina nel luglio del 2021.
La commissione liquidatoria, ricordiamo, si occupa di crediti e debiti maturati fino alla data del 31 dicembre 2020, mentre per il resto continua regolarmente ad operare l’Amministrazione comunale in carica. Ma l’attività dei commissari si preannuncia ancora lunga e andrà avanti per un periodo che potrebbe estendersi per almeno altri 3 anni. Tradotto in parole povere: almeno sino al 2025 Taormina rimarrà nel dissesto e non potrà, ad esempio, fare delle assunzioni in un Comune rimasto con gli uffici sguarniti di personale in diversi uffici e con soli 4 vigili urbani.
Una zavorra che non necessita di commenti ed un ampio arco di tempo in cui, insomma, il futuro sindaco e la prossima Amministrazione opereranno in Comune che ancora sarà alle prese con il dissesto finanziario, e con tutto ciò che il default comporta.
I prossimi anni non saranno esattamente una “passeggiata di salute” come forse alcuni candidati a sindaco avevano forse immaginato, lasciandosi illudere e travolgere dal richiamo della fascia tricolore (o della “foresta”, a seconda dei punti di vista), senza comprendere che governare Taormina imporrà un carico di responsabilità non indifferente.