TAORMINA – “La stagione 2024 è stata certamente bellissima e adesso anche per il nuovo anno alle porte le prospettive sono altrettanto importanti”. Così ai microfoni di TN24 l’imprenditore milanese Stefano Noveva, proprietario del Gruppo Stefano Forever, il brand internazionale approdato nel 2021 a Taormina e protagonista oggi nel primo polo turistico siciliano con il ristorante Stefano Forever e la boutique di tendenza Les Icones Bohemes e a Letojanni con la gestione dell’iconico beach club Nuova Spiaggia Paradiso.
Il brand “Stefano Forever” è oggi uno dei punti di forza dell’offerta d’alta qualità in questo territorio, punto di riferimento per la clientela che raggiunge da tutto il mondo Taormina e la Sicilia. Un simbolo apprezzato di stile, gusto e divertimento, declinazione perfetta del talento visionario di Novena ma soprattutto un modello riconosciuto dell’ospitalità top experience, sull’onda del successo ottenuto da “Stefano Forever” da 25 anni a questa parte a Saint-Tropez.
Da Saint-Tropez a Taormina. “Il 2024 – spiega Stefano Novena a TN24 – è andato molto bene e ha confermato tutti gli obiettivi, che sono soprattutto quelli di portare a Taormina una visione più internazionale e un servizio legato all’esperienza del divertimento e dell’hospitality nel ristorante (Stefano Forever), ma anche nella spiaggia (Nuova Spiaggia Paradiso, a Letojanni) e nella boutique (Les Icones Bohemes) a Taormina. L’idea è quella di avere differenti attività con lo stesso tipo di clientela, creando una sorta di sinergia a Taormina e nel comprensorio, avendo quell’appeal internazionale dato dalla nostra presenza a Saint-Tropez da 25 anni e in Francia da oltre 30 anni”.
Top feedback. “Il richiamo di tutti i vari alberghi, in particolare i 5 stelle ma anche tutte le altre strutture, di valore del territorio ha un feedback incredibile sui clienti, Taormina resta nel cuore di tutti i nostri clienti come un sogno unforgettable e noi dobbiamo soltanto concretizzare una espressione di servizio che ha bisogno di essere incrementato”.
Ritorno alle origini. “Io, come imprenditore, mi definisco un “avventuriero”, ho uno spirito avanguardista, guardo avanti e faccio le cose prima che diventino di interesse comune. E sono felice di averlo fatto in Sicilia, che è la naturale conseguenza della mia vita e del mio percorso. Ho preso la decisione di investire qui in onore di mia madre, che è una donna originaria di Petralia Sottana, in provincia di Palermo, e da bambino avevo vissuto a Gangi. Sapevo che sarei tornato in Sicilia, anche se non immaginavo quando sarebbe accaduto.
Il segno del destino. “Poi un giorno ho visto su un giornale una foto sui social di un annuncio con una terrazza incredibile, dove si vedeva la baia di Naxos e l’Etna innevato. E lì ho pensato che sarebbe stato il posto ideale per venire a Taormina. Qui sto rivivendo le stesse cose che ho vissuto a Saint-Tropez 25 anni fa. Anche lì, allora, non c’erano i brand, c’era la Saint-Tropez come la Taormina tradizionale ed è arrivato il lusso, che ha investito e ha motivato la società a fare un cambiamento, che è stato positivo, anche se poi si va anche dicendo che si è perduta l’identità. Parliamo comunque di gente che aiuta la prospettiva di un’evoluzione e può risolvere tante cose”.
Effetto White Lotus. “Il lusso ha dato un cambio di passo a Taormina. Lavoro in collaborazione con il gruppo di Bernard Arnault da tanti anni, Saint-Tropez per la sua metà appartiene di fatto a Lvmh, e poi anche avendo un locale nella stazione sciistica internazionale di Megève (sempre in Francia). Stanno facendo cose importanti qui. Devo dire che è stato, comunque, Four Seasons, con il suo arrivo all’Hotel San Domenico, che mi ha fatto decidere di investire a Taormina, ed è stato l’esempio di come una struttura bellissima della Sicilia, possa continuare ad operare nel rispetto della tradizione ma con un livello di servizio mondiale. Ed è un livello che magari altri – anche avendo strutture bellissime – non hanno ancora compreso. Four Seasons ha fatto un’operazione pazzesca con “White Lotus”. Sono stato a Parigi nei giorni scorsi e importanti gruppi mi chiedevano anche lì informazioni su “White Lotus” e me ne parlavano. Taormina ha un valore aggiunto ed è la sua incredibile bellezza panoramica, la sua storia, la sua architettura e la sua gastronomia. Ci sono tutte le esperienze che si possono vivere, c’è una risorsa di gran lunga superiore a tutti gli altri posti che ho visto nella mia vita. C’è aria nuova in città, c’è l’aria del fare e non l’immobilismo del sedersi a vivere su quello che altri hanno fatto. Il dovere è quello di proiettarsi in avanti”.
La new era del lusso. Infine il tema del lusso a Taormina: il boom durerà oppure lo si deve considerare un fenomeno transitorio? Novena non ha dubbi: “Il lusso non sarà una bolla. C’è gente seria e competente che sta investendo e non abbandoneranno Taormina dopo un primo exploit. Al tempo stesso si tratta di persone che lavorano senza sosta e non buttano via i soldi dalla finestra. Non lasciano niente al caso e non bisogna pensare di approfittare di questi gruppi. E’ importante non ostacolarli”.