HomeAttualità e CronacaSiracusa meglio di Taormina? Semplicemente una min***ata

Siracusa meglio di Taormina? Semplicemente una min***ata

TAORMINA – Nelle scorse ore abbiamo riportato una dichiarazione di qualche giorno fa dell’impresario catanese Nuccio La Ferlita, che sta facendo discutere.

“Io dico che Siracusa è di gran lunga meglio di Taormina. Mi perdoneranno gli amici della Perla dello Jonio ma Siracusa è tanta roba. Lo dico da osservatore esterno che ha imparato, da operatore, a conoscere entrambe le realtà. Quando proponiamo Siracusa agli artisti, tutti sanno di cosa stiamo parlando. L’attualità dice che Siracusa è, turisticamente, più forte di Taormina”. Queste le parole di La Ferlita, riportate dai colleghi di Siracusa Oggi.

Va detto in premessa che non avendo mai fatto parte dei questuanti che a Taormina pietivano biglietti omaggio agli impresari privati per i concerti estivi, non abbiamo il piacere di conoscere il manager La Ferlita. Ce ne parlano anche bene e sicuramente è uno dei professionisti più conosciuti e apprezzati nel suo settore e gli va riconosciuto di aver organizzato eventi di successo a Taormina. Tuttavia una riflessione su questa sua dichiarazione la vogliamo fare.

La Ferita ha espresso un pensiero del tutto legittimo e non ha offeso nessuno. Chissà, forse la sua e’ stata una provocazione o magari ne e’ convinto davvero. Ognuno ha i suoi gusti, poi c’è la realtà dei fatti che non si presta a troppe interpretazioni. Siracusa è una bellissima località, merita rispetto totale e adeguata considerazione ma definirla “meglio” di Taormina è una forzatura. Ci verrebbe anzi da dire che e’ “il trionfo della minchiata”, e qui lo scriviamo per esteso e senza asterischi. Siracusa ha tante cose splendide, degne di nota e non si discute sul fatto che sia – con pieno merito – anche una delle destinazioni più belle della Sicilia ma metterla in competizione con Taormina è come sostenere che la gazzosa (o gassosa per i puristi della lingua…) è meglio dello champagne. Di cosa stiamo parlando?

Libera scelta, libero arbitrio ma si rischia di ampliare e amplificare il campionario delle fesserie in stile A18, sul binario fuorviante di quella minoranza di “scienziati” di cui vi abbiamo già raccontato, che vivono a Taormina o ci hanno a che fare ogni giorno ma per piccole questioni personali bombardano la Rete di letame fabbricato in casa e non si fanno problemi a sputtanare la loro stessa città.

Nel caso specifico la storia più recente di Taormina racconta che da 20 anni a questa parte i privati che organizzano spettacoli al Teatro Antico sono stati indubbiamente bravi nel conquistarsi uno spazio di primo piano in questa città, esautorando TaoArte che nel frattempo ha imboccato la via del declino e che si faceva pure carico a proprie spese di montaggi e allestimenti del Teatro per gli eventi dei privati stessi. Non è colpa degli impresari se la modesta politica taorminese si è presentata da loro con il cappello in mano per un pugno di biglietti (omaggio). I vari amministratori locali si sono fatti prendere dall’ebbrezza del poter assistere agli spettacoli nelle prime file del Teatro e del poter regalare biglietti a parenti, amici ed elettori vari. Nessuno può negare o smentire la scena ripetutasi per un lungo tempo dei politici taorminesi che andavano fieri e tronfi la sera al botteghino del Palacongressi a prendere le buste dei biglietti, poi uscivano da lì e distribuivano come caramelle. Altrettanto vale per la Regione Siciliana e i vari assessorati, dove i “capoccia” di turno della politica e della burocrazia hanno concesso di tutto, considerando Taormina come un parco giochi stagionale, dove divertirsi per qualche sera d’estate e poi tanti saluti ai suonatori.

Adesso, a quanto pare, il clima è un pò cambiato, le aspre polemiche di questi mesi sono note ed e’ andata in scena la lite tra il sindaco pro-tempore e i vari impresari. Sono volate parole grosse, viene facile pensare che qualche innamoramento estemporaneo per altri lidi forse sia stato stimolato dalle dinamiche di questa estate.

E allora appare paradossale sentirsi dire all’improvviso che “Siracusa è meglio di Taormina” e addirittura che “quando proponiamo Siracusa agli artisti, tutti sanno di cosa stiamo parlando”. Forse il buon La Ferlita poteva riferirsi alle rappresentazioni delle tragedie greche, e in quel contesto non ci piove che Siracusa sia molto più avanti sulla drammaturgia e sul teatro. Se invece si parla di tutto il resto, Taormina non si discute e in Sicilia ha una leadership netta e nitida. Sui concerti, ci sbaglieremo ma 11 artisti su 10 diranno che se vengono in Sicilia vogliono esibirsi al Teatro Antico di Taormina. Saremo lieti di correggerci se dovessimo leggere da qualche parte delle dichiarazioni ufficiali di Bocelli, Ramazzotti, De Gregori, Venditti o D’Alessio in cui si dica che preferiscono Siracusa o qualsiasi altra località siciliana all’opportunità di esibirsi a Taormina. Magari esisterà un cantante che la penserà diversamente e ci può stare, perchè il mondo è bello perchè non ci sono solo gli intelligenti.

Se poi si parla di turismo – senza offesa per nessuno – non c’è partita. Taormina ha una lunga e celebrata storia di ospitalità che in Sicilia nessun altro può vantare. Siracusa spera di avvicinarsi al traguardo del milione di presenze e lo insegue, Taormina lo ha già superato da tempo immemore e quest’anno farà il suo record storico con almeno Un milione e mezzo di pernottamenti. Numeri, non punti di vista. E come si spiega che le grandi firme del lusso vogliono Taormina, alcuni big internazionali sono già arrivati e altri ancora ne arriveranno? Bernard Arnault ha comprato a Taormina due hotel cinque stelle e aperto Dior (unico punto vendita al Sud sotto Capri) e il primo cafè Louis Vuitton in Italia.

Taormina rimane nettamente davanti a tutti in Sicilia. Prevale, avanza e se ne frega degli A18 e/o di tutti che la criticano o sminuiscono per fatto personale, incanta nonostante problemi innegabili, carenze che rimangono e criticità evidenti che ancora oggi non sono state risolte.

Taormina è la capitale del turismo in Sicilia ed e’ meta di riferimento nel Sud Italia. Lo e’ con la forza della sua storia e la potenza della grande bellezza del territorio, valori immortali che prescindono (menomale) dalle beghe sugli spettacoli al Teatro Antico e dalle questioni paesane della politica e di chi c’è o non c’è, di volta in volta, al governo della città. Taormina se infischia da sempre di quelli che antepongono i propri umori e la buttano in caciara. Taormina è Taormina e chi viene in Sicilia, in vacanza o per esibirsi, mette Taormina prima di qualsiasi altra destinazione. Tutto il resto sono rispettabili (ma non condivisibili) chiacchiere in libertà.

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