HomeItalia - EsteriSinnner incanta e commuove tutti: "Ho pianto per mio nonno"

Sinnner incanta e commuove tutti: “Ho pianto per mio nonno”

Jannik Sinner non finisce di incantare. Cala il tris all’Atp Rotterdam dopo la Coppa Davis l’Australian Open, ma soprattutto si dimostra un grande personaggio lontano dai riflettori. Un verio esempio per le giovani generazioni.

Sinner è diventato il numero 3 al mondo e mai prima d’ora nessun italiano era riuscito in questa impresa. Jannik studia per migliorarsi, non vuole fermarsi, il bello viene adesso e il grande sogno è la vetta del ranking internazionale: “Il futuro non si può prevedere. Sicuramente è un sogno e stiamo lavorando per andarci il più vicino possibile”, ha ammesso nell’intervista rilasciata a Vanity Fair.

Sinner ha ricordato i momenti chiave della finale degli Australian Open vinta in rimonta contro Medvedev: “Se stavo bluffando quando ho detto ‘sono morto’? No, ero in difficoltà. Ma sentivo di essere vicino al mio avversario. Stavo chiedendo al mio team di sostenermi”. Poi sull’amore ha aggiunto: “Penso che sia una bellissima cosa quando si trova un amore giusto. Come per tutti. E poi, se ci pensa, i migliori tennisti al mondo hanno tutti moglie e figli”.

Poi il tennista italiano si è reso protagonista di un toccante racconto della sua vita e rivela quando ha pianto per l’ultima volta: “Quando è mancato l’altro nonno, un anno fa. Piangere di gioia invece mi sa che non è mai successo”. Infine una battuta: “Quando è che perdo il controllo e mi arrabbio? Quando perdo a burraco”.

Josef Sinner, l’amatissimo nonno di Jannik, scomparso nel gennaio 2023 all’età di 91 anni – come spiega Supertennis.tv – per il 21enne azzurro nonno Josef era la persona che tanto gli è stata vicino sin quando era piccolo e lo ha accompagnato da Sesto Pusteria al Circolo Tennis Brunico per le sue prime esperienze con la racchetta. Ma anche prima, quando, giovanissimo sciatore vincente, doveva fare i salti mortali per mettere insieme la scuola e gli allenamenti. Fu proprio nonno Josef a riportare a papà Hanspeter e Mamma Siglinde, impegnati a tempo pieno nella gestione del rifugio in Val Fiscalina, gli apprezzamenti del primo maestro di tennis Heribert Mayr: Jannik aveva la stoffa per fare grandi cose”. E adesso lo sta dimostrando al mondo intero.

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