TAORMINA – Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ha scelto il suo “erede al trono” per le prossime elezioni Amministrative. La strada è tracciata, il dado è tratto. Il primo cittadino avrebbe ormai individuato il prescelto per la corsa alla fascia e allora here we go, eccola l’anticipazione di TN24 sul prescelto di casa De Luca: è Jonathan Sferra. Sul nome del giovane imprenditore taorminese, attuale assessore al Turismo nella Giunta De Luca, ci sarebbe l’orientamento da parte del sindaco. E’ un’idea che parte da lontano e c’è il via libera condiviso dal più stretto collaboratore del sindaco, l’esperto Massimo Brocato.
Sferra avrebbe messo la freccia, superando la concorrenza di tutti gli altri pretendenti: ad oggi l’inerzia della sfida tutta interna all’aggregazione di De Luca è dalla sua parte, mentre le altre ipotesi hanno perso quota. La tentazione – che vi abbiamo raccontato – di puntare su un nome esterno, cioè per intendersi Danilo Lo Giudice, fedelissimo della prima linea di Sud chiama Nord, è una soluzione troppo rischiosa, di fatto una suggestione più desiderata dallo stesso Lo Giudice che spinta da De Luca, e anche Brocato ha altre idee. Questa mossa alla lunga rischierebbe di tradursi in una forzatura eccessiva in un contesto dove, è vero che non esiste uno straccio di opposizione competitiva, ma poi bisogna sempre maneggiare con cura l’estrema umoralità dell’elettorato taorminese, che in un anno ha già fatto passare il consenso su De Luca dal 65% al 37%. Le Europee sono state un campanello d’allarme e quel voto di protesta che ha incoronato con un plebiscito De Luca sindaco di Taormina nel 2023 (candidatura, ricordiamolo, anticipata da TN24 il 30 aprile 2022) è una pagina che fa storia a sé. Ecco perché poi si rischia di esagerare ad immaginare di catapultare qui il sindaco di Santa Teresa di Riva, figura politica che c’entra poco o nulla con la Perla dello Ionio se non per un investimento immobiliare fatto di recente in città. Meglio scegliere, insomma, un candidato sindaco “indigeno”, al di là di qualche singolare tentativo in atto di “santateresizzazione” di Taormina e di spingere nella direzione di Lo Giudice, in un percorso più o meno incoraggiato e accompagnato per mano da questa stessa Amministrazione.
E’ destinato ad altri lidi, a Palermo, anche l’altro fedelissimo della prima linea, Salvo Puccio, che De Luca in cuor suo candiderebbe non domani ma ieri a Taormina e di cui si era parlato anche in ottica Giardini Naxos per il 2026, e che tuttavia, nei piani del capo di Sud chiama Nord è destinato a lasciare Messina per un ruolo ai piani alti della burocrazia del futuro governo regionale di centrodestra.
Rimangono le candidature locali di Pinuccio Composto (presidente del Consiglio) e Giuseppe Sterrantino (assessore), rispetto ai quali De Luca ma anche Brocato, pur apprezzandone l’operato e il rispettivo ruolo sinora svolta, preferirebbero tuttavia Sferra nell’ottica di un ragionamento a largo raggio.
Deluchiano taorminese della prima ora, che ha militato sin dai primi tempi in Sicilia Vera, nel periodo in cui era consigliere comunale nell’Amministrazione Passalacqua (2008-2013, ndr), Sferra nelle considerazioni di De Luca avrebbe in sostanza i requisiti richiesti per essere il candidato alle prossime elezioni. Militanza di lunga data nel movimento, capacità comprovata di fedeltà e devozione alla causa deluchiana, impegnato nel commercio con diverse attività gestite in città. Sferra viene considerato il profilo giusto da mettere in campo, l’emergente con il pedigree politico che piace a De Luca, in linea con l’identikit in passato scelto per Lo Giudice a Santa Teresa e poi Basile a Messina, e al contempo giovane imprenditore taorminese che si è ritagliato una posizione di rilievo nel tessuto produttivo locale.
Senza tralasciare che Sferra si è costruito anche un buon rapporto con Brocato, l’esperto plenipotenziario di De Luca a cui il sindaco ha affidato qualcosa in più di una semplice “certificazione” della propria indicazione sul candidato e che avrebbe già dato il suo via libera, con una condivisione totale della valutazione fatta dal leader di Sud chiama Nord. Brocato, tra l’altro, a sua volta, avrà ancora un ruolo importante nei piani futuri di De Luca.
A Taormina, lo abbiamo anticipato, la corsa alla sindacatura sembra ancora lontana ma in realtà è più vicina di quanto si possa pensare all’orizzonte, non è poi così difficile da comprendere neanche per i vari interpreti ormai marginalizzati di quella politica taorminese che si è fatta asfaltare e mettere i chiodi nella bara alle elezioni 2023. A questo punto De Luca ha già acceso i motori per le prossime Regionali, lavora al patto finale con il centrodestra e sgasa per recuperare consensi in giro per la Sicilia, proteso a costruire la trama politica da sviluppare nella partita con i big della coalizione di governo. L’attuale sindaco di Taormina non ama improvvisare, già pianifica l’exit strategy da Palazzo dei Giurati e nel gennaio del prossimo anno (lo ha annunciato) partirà in largo anticipo con il primo tour per la sua campagna elettorale e nel frattempo sabato lancerà la sua costituente a Palermo de “La Sicilia che vorrei”, momento di avvicinamento al definitivo riposizionamento politico che si concretizzerà dentro la nuova fase del movimento.

Aspettando San Valentino, Sferra viaggia col vento in poppa e va a posizionarsi in rampa di lancio per la corsa alla sindacatura. A meno di cataclismi e ripensamenti finali, il candidato disegnato da De Luca per le prossime elezioni a Taormina sarà lui. Non lo si può dire, è chiaro ed evidente e abbiamo già spiegato le motivazioni. E’ una scelta inconfessabile, da blindare per quanto possibile, da negare, sminuire o smentire in ogni salsa per tenere tutti sulla corda, motivati e dediti ad impegnarsi per le prossime tappe politiche di Sud chiama Nord.
Ad oggi i giochi sul capitolo Taormina sono virtualmente fatti e Sferra è ad un passo dalla nomination. Anche se qualcuno, tra i deluchiani stessi – pure questo va detto -, invita alla prudenza e avverte che la partita non è del tutto chiusa, sottolineando che gli altri sarebbero ancora in corsa e potrebbero sperare nel controsorpasso all’ultima curva. In effetti, a corroborare le residue chance dei “rivali” di Sferra c’è un indizio non di poco conto, che tiene viva l’ipotesi del ribaltone e fa pensare che non si possa (anzi non si debba) escludere un colpo di scena last second. Ma questo è un altro capitolo della storia.