TAORMINA – L’Associazione Serapide accende i riflettori sull’esigenza di trovare una risposta all’emergenza incendi che ha caratterizzato il 2023 a Taormina e nel comprensorio e che già da questo momento si riaffaccia minacciosa in previsione dei prossimi mesi.
“Come già nell’anno 2023 – spiega il presidente del sodalizio ambientalista, Daniel Carnabuci – anche quest’anno a gennaio e febbraio sono iniziati i primi incendi boschivi su tutto il territorio di Taormina e Valle dell’Alcantara e se si attende la Regione Siciliana sarà l’inferno. Si ci domanda a questo punto se non sia il caso che fin da subito gli enti preposti alla prevenzione, controllo e repressioni dei reati penali di incendio boschivo (Art. 423-bis. Chiunque, al di fuori dei casi di uso legittimo delle tecniche di controfuoco e di fuoco prescritto, cagiona un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni) non si attivino in tempo”.
“Sarebbe il caso di costituire – aggiunge Carnabuci per il contrasto al fenomeno degli incendi – un tavolo tecnico di coordinamento contro questo gravissimo reato che oltre a distruggere l’ambiente ed il paesaggio causa danni a cose e persone nonché altrettanto gravi dissesti idrogeologici. Le forze in campo sono: Carabinieri ambientali, Corpo Forestale della regione siciliana, Demanio forestale siciliano, Vigili del fuoco, Polizia municipale e provinciale, Protezione civile, associazioni territoriali. Poi sarà troppo tardi”.
