Non è stato un caso e neanche un banale faccia a faccia di cortesia istituzionale quello tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni nei giorni scorsi, poche ore dopo l’insediamento della leader di Fratelli d’Italia alla guida del governo italiano. I francesi hanno capito il gioco che la Germania sta mettendo in atto e adesso provano a costruire un nuovo asse con l’Italia, rimangiandosi l’idiozia del voler “vigilare” in casa altrui, come incautamente aveva dichiarato una ministra transalpina.
La questione si fa seria perché Berlino ha deciso di andare dritta per la sua strada e il gioco del “fotti compagno” è arrivato in queste ore al secondo indizio che fa una prova inequivocabile. Prima c’erano stati i 200 miliardi di euro messi dalla Germania, motu proprio, per mettere al riparo i tedeschi dal caro bollette (scelta anche coraggiosa ma autonoma, non discussa né condivisa a Bruxelles) e adesso ecco che il Cancelliere tedesco Olaf Scholz andrà in Cina. Ed è una valigia pesante quella che porterà l’erede della Merkel nel suo viaggio in Oriente.
Scholz si prepara ad incontrare Xi Jinping, fresco di nomina a un inedito terzo mandato come segretario generale del Partito comunista cinese, e lo farà come primo leader G7 dopo il XX Congresso Pcc, in piena solitudine sotto la bandiera tricolore tedesca e non quella azzurro-stellata dell’Unione europea. Una mossa che non è piaciuta né in Germania né in altre cancellerie europee, a partire da Parigi.
Scholz rassicura e dice che farà un viaggio “da tedesco, sia da europeo”, sostiene che parlerà di temi come il rispetto dei diritti umani e delle minoranze, come quella uiguro-musulmana dello Xinjiang, e rivendica di aver chiesto alle imprese tedesche, che lo seguono, di ridimensionare “rischiose dipendenze” dalle alte tecnologie cinesi. Ma chi ci crede? E chi si fida del Cancelliere tedesco?
Al momento chi non si fida per niente è Macron, la Meloni lo ha capito e l’Italia forse inizia a svegliarsi, a dispetto di chi sventola la bandiera dell’Europa dalla mattina alla sera, lasciandosi andare a una lunga serie di disarticolate cazzate ideologiche, senza comprendere le dinamiche geopolitiche del momento e facendo finta di non capire che la Germania (come la stessa Francia) ci ha ridotti in questi anni a “camerieri” dell’Unione Europea. E se l’Italia vuole avere un degno futuro e fare qualcosa di buono in Europa, questa Europa deve cambiarla e prenderne le redini in mano. Non è più tempo di farsi imporre le scelte da altri né di farsi fare la morale da chi poi gestisce le situazioni infischiandosene dell’UE. Chi non lo ha capito, può tornare alle scuole elementari per un ripasso.