HomeBreaking NewsSanremo, Amadeus festeggia il “triplete” con uno sguardo al poker

Sanremo, Amadeus festeggia il “triplete” con uno sguardo al poker

Per riassumere in poche parole il suo “triplete” a Sanremo in conferenza stampa, Amadeus ha usato i titoli delle canzoni vincitrici: “Il mio primo Festival ha fatto ‘Rumore’, il secondo ha fatto stare tutti ‘Zitti e buoni’, il terzo è da ‘Brividi’”. Quando ha ascoltato quest’ultima per la prima volta, non ha subito pensato che avrebbe potuto vincere ma “che era una delle più belle dei miei tre Festival. Mi sono venuti i brividi. È la canzone di due ragazzi che hanno avuto un successo meritatissimo. Sono due talenti e l’idea di mettersi insieme per il Festival dimostra che sono anche intelligenti perché hanno unito le loro forze. È una canzone scritta benissimo e di un’eleganza pazzesca”. A poche ore dalla chiusura del Festival e a poco più di un’ora dall’uscita degli ascolti (la media di share della serata è stata del 65% con 13 milioni e 205 mila spettatori, 12% e 3 milioni in più dello scorso anno, e la media del Festival, con il 58,4%, lo rende l’edizione più seguita dal 1997), Amadeus ha parlato di “una giornata speciale per me che voglio ricordare per sempre. Il dato di ascolto così incredibile rimarrà, anche perché è abitudine fare paragoni con il passato, ma quello che mi interessa di più è il tipo di Festival che abbiamo fatto”. Per Amadeus “tutto è cominciato con il primo Festival, quello del 70° compleanno, che è stato il Festival dell’assembramento in cui tutto era normale. L’anno dopo siamo piombati nel dramma, ma il Sanremo di oggi è figlio di quello dell’anno scorso che è stato molto importante perché è lì che ho pensato un qualcosa che poteva sembrare una follia: trasformare musicalmente il Festival”. È stato in pieno lockdown che ha deciso “di dare soprattutto ai più giovani chiusi in casa il loro Festival, di dare a loro la priorità rispetto ad altre fasce”. Poi “è arrivata la rivoluzione Maneskin e tutto il resto”. Il conduttore ha ringraziato gli artisti (“Ho invitato artisti che probabilmente non sarebbero mai venuti al Festival, i superospiti quest’anno erano i cantanti in gara”) e gli amici Jovanotti, Checco Zalone e Fiorello “che quest’anno poteva dirmi di no e, invece, è venuto appositamente per fare qualcosa che era fondamentale per me: partire bene”. Sul Fantafestival che ha animato in questi giorni i social, Amadeus ha detto: “Con i social non sono molto capace. Alla seconda puntata ho chiesto a mio figlio e ho scoperto che è una cosa bellissima e divertente e li ho lasciati fare, perché siamo noi che dobbiamo andare incontro ai giovani. sono io che devo informarmi sul loro mondo e su cosa gli piace”. Anche le presentazioni non istituzionali sono state una caratteristica di questo Festival: “Avevo bisogno di calore, di abbracciare il cantante e di sostenerci a vicenda, anche perché da due anni ci mancano l’abbraccio e il contatto fisico”. A ispirarlo è stato Pippo Baudo, “una persona a cui siamo tutti molto legati. Avrei voluto averlo al Festival ma non è stato possibile per un suo piccolo problema alla schiena”. Come ha sentito Baudo, Amadeus ha sentito anche i conduttori che lo hanno preceduto, Carlo Conti, Fabio Fazio e Claudio Baglioni “che mi hanno mandato messaggi quasi ogni giorno”. A chi verrà dopo di lui, invece, non si “sente di dare consigli, non sono in grado e ognuno deve fare Sanremo come meglio crede. L’unica cosa che potrei dire è che non si può tornare indietro, la porta della musica attuale aperta da Claudio Baglioni con Mahmood e Ultimo non si può chiudere”. A chi chiedeva ancora se farà il poker, Amadeus ha risposto: “Devo essere convinto io di avere le idee, l’energia e la forza, non è uno speciale di prima serata si Raiuno che proviamo a fare insieme. Il Festival è una macchina importante che va pensata e ragionata. Deve partire tutto dalla mia testa: i sì e i no non si danno a caldo, soprattutto in una mattinata come questa dopo avere dormito solo tre ore” e dopo cinque serate piene di emozioni. Tre, su tutte: “La discesa della scala, perché vedere il pubblico in sala mi ha preso al cuore e alla gola; poi gli amici perché ho avuto Fiorello, Checco e Jovanotti; e la musica, perché vedere in gara dei superospiti è una cosa a cui non potevo credere nemmeno io”. Parole di apprezzamento per Sabrina Ferilli, “è stata di una simpatia e di un’ironia travolgente e ha animato anche il dietro le quinte”, e una per sua moglie Giovanna, che ha espresso il desiderio di una vacanza a due: “Mi piacerebbe ma non penso possa accadere prima di giugno, ora devo fare ‘I Soliti ignoti’ e ‘Affari tuoi’. Avremo modo di stare insieme, ma noi condividiamo comunque un po’ tutto. Io amo portarmi la mia tribù al seguito, moglie, figli e cane, non ho bisogno di isolarmi in una camera. In questi giorni abbiamo dormito col cane attaccato e il figlio nel letto. Questo per me è fonte di energia, normalità e serenità”. Più che soddisfatto del 72° Festival di Sanremo il direttore di Rai1 Stefano Coletta, che sta già lavorando alla nuova Direzione Intrattenimento e Prime Time che gli è stata affidata (“Ho delle idee soprattutto per Rai2, dobbiamo capire che il pubblico giovane non lo attiri automaticamente portando conduttori giovani”). Sulla “fluidità” del Festival di cui si è parlato, ha detto: “Nessuno si è chiesto rispetto a ciò che stava vedendo e ascoltando da quale genere e orientamento sessuale fosse interpretato. Lo considero un grande salto, Sanremo anticipa e fiuta il mood del Paese”. Della nuova Direzione ha parlato anche l’ad Carlo Fuortes, spiegando che “il know how di Raiuno viene traghettato sulla nuova organizzazione per generi ma sarà dedicato non solo a Raiuno, potrà diffondersi nelle altre reti, in particolare su Rai2. La cosa straordinaria di Sanremo è il lavoro corale e nel nuovo modello tutta l’azienda sarà coinvolta nella valorizzazione del contenuto Sanremo perché mette al centro il contenuto”. Un’ultima nota è economica: il 72° Festival di Sanremo ha incassato 42 milioni dalla pubblicità (“un record” per Gian Paolo Tagliavia, ad di Rai Pubblicità) ed è costato, riferisce Coletta, “un po’ meno delle edizioni precedenti”.
(ITALPRESS).

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