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Roche, nel 2021 in crescita il fatturato e la ricerca

MILANO (ITALPRESS) – Il fatturato del gruppo farmaceutico svizzero Roche lo scorso anno è cresciuto dell’8% a 62,8 miliardi, trainato in particolare dalla divisione diagnostica che ha visto aumentare le vendite del 29%. L’utile, invece è calato dell’1% a 14,9 miliardi di franchi svizzeri (14,3 miliardi di euro). Il gruppo è specializzato nella cura del diabete e dei tumori.
In questo contesto, molto positivi i risultati di Roche Italia che, come ha ricordato il presidente e amministratore delegato Maurizio de Cicco, costituisce una presenza storica per il gruppo elvetico, considerando che gli uffici italiani sono stati aperti 125 anni fa e rappresentano la prima proiezione internazionale dell’azienda. Lo scorso anno il fatturato è stato di 796 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2020. Traguardo raggiunto nonostante la perdita di “brevetto di alcuni prodotti di punta, la rinegoziazione dei prezzi e l’evoluzione pandemica”, spiega la società.
Come ha ricordato de Cicco gli investimenti in ricerca clinica sono stati pari a 47 milioni (+4% rispetto ai due anni precedenti). Nel 2021 sono stati registrati 249 studi clinici, grazie alla collaborazione di 190 centri di ricerca, di cui hanno beneficiato 19 mila pazienti attraverso un percorso di cura all’avanguardia privo di costi a carico delle famiglie. Il gruppo farmaceutico ha dovuto anche spesare 200 milioni di euro a saldo del payback ospedaliero. Un onere, pari al 20% del fatturato, che toglie risorse alla ricerca, ha spiegato de Cicco nel corso della presentazione: “Il tema dei tetti di spesa e del payback – ha detto – rimane un punto dolente del sistema Paese che rischia di rimanere indietro e di non dare ai propri pazienti le stesse garanzie degli altri cittadini europei”. Tuttavia la Roche non cambierà strategia: “Continueremo a favorire la collaborazione con il pubblico”, ha annunciato.
Come segno tangibile di apertura verso le Regioni, “abbiamo deciso di non presentare ricorso contro il payback ospedaliero anche se si tratta di una sistema insostenibile che va rivisto”.
L’emergenza sanitaria è stata l’occasione per “siglare un nuovo patto pubblico-privato che si è dimostrato vincente nel semplificare il processo di attivazione delle sperimentazioni cliniche e nel velocizzare i tempi dell’approvazione dei farmaci”, evidenzia il capo delle operazioni di Roche in Italia.
“Sono orgoglioso – aggiunge – che in un momento storico come quello che stiamo vivendo la nostra risposta sia stata quella di consolidare la leadership in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la vita dei pazienti”.
E’ stato poi ricordato il costo economico e sociale dei ritardi nella ricerca. Un’analisi della Bocconi ha evidenziato che ogni euro investito per la cura dei tumori consente al Servizio Sanitario di risparmiarne 2,2. Un modello per la misurazione dell’impatto economico delle sperimentazioni cliniche stima che grazie all’impegno in ricerca clinica, l’azienda contribuisca ogni anno a far risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale circa 180 milioni di euro.
Nel filone di avanguardia si inserisce anche il progetto di ricerca compassionevole. Riguarda il trattamento con farmaci non registrati che in Italia interesse tremila pazienti cui viene data una speranza in più. De Cicco ha ricordato anche il progetto in corso con Fuji Film. Prevede la donazione di dieci mammografi per aiutare la prevenzione. Sono stati collocati nelle aree meno attrezzate. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Amazon. Il pubblico femminile che acquistava beni per la salute veniva sensibilizzato a fare gli esami di prevenzione.
Per quanto riguarda la lotta alla pandemia il ceo del gruppo Severin Schwan, ha annunciato il lancio di un nuovo sistema di analisi per distinguere il Covid dall’influenza.
Come procederà l’emergenza sanitaria è difficile da prevedere – ha spiegato -. Il test è uno strumento chiave. Dovessero esserci segnali di nuove ondate, dovremo, infatti, essere molto veloci nel fornire test diagnostici per distunguere le diverse malattie”.
La ricerca proseguirà pur a fronte di un prevedibile calo del fatturato legato al Covid. “Nel 2021 abbiamo registrato vendite legate al Covid per circa 7 miliardi di franchi svizzeri. Per il 2022 prevediamo che scenderanno di 2 miliardi”, ha annunciato il direttore finanziario, Alan Hippe.
Il gruppo prevede fra il 2021 e il 2022 diciannove lanci tra nuove molecole ed estensioni di indicazioni, in ambito oncologico e di patologie rare, di cui potranno beneficiare oltre 25.000 pazienti in attesa di nuove soluzioni terapeutiche.
(ITALPRESS).

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