HomeItalia - EsteriRenzi: "In Ucraina guerra di logoramento. E' strage infinita"

Renzi: “In Ucraina guerra di logoramento. E’ strage infinita”

Matteo Renzi invita il governo italiano ad intensificare l’impegno politico e diplomatico per fermare la guerra in Ucraina.

“È ormai un anno che il mondo vive con il fiato sospeso per la guerra scaturita dall’invasione russa in Ucraina. Chi un anno fa pensava che tutto si sarebbe risolto nel giro di qualche giorno è stato smentito innanzitutto grazie al coraggio e alla resistenza del popolo ucraino. Quanto sarebbe utile e necessario un dibattito serio non solo su ciò che è accaduto ma soprattutto su ciò che dovrà accadere. Quando finalmente infatti arriverà il dopo guerra, avremo un mondo diverso e con l’ingresso dell’Ucraina anche un’Europa diversa. Ma questa lunga guerra sta spostando equilibri, sfere di influenza geopolitica, rapporti decennali. E tuttavia ogni discussione sul dopo si scontra con il dramma dell’oggi. Anche se i media se ne occupano meno, in Ucraina si continua a morire, da una parte e dall’altra, con i soldati che cadono ogni giorno, anche nei momenti in cui si parla di altro. Ricorda molto la prima guerra mondiale, ciò che sta accadendo: armi totalmente diverse, è ovvio. Ma è una guerra di logoramento, una strage infinita, un corpo a corpo bestiale con un numero di vittime impressionante e sottaciuto.

“Von Clausewitz – continua il leader di Italia Viva – diceva che “La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi”. I fatti di questi mesi sembrano dargli ragione. Molto più umilmente io la penso diversamente: credo infatti che la guerra sia la negazione della politica. Se ci fosse stata più politica, non saremmo arrivati alla guerra. E occorrerebbe molta capacità politica per bloccare l’invasione e arrivare a una tregua. Saranno i leader internazionali in grado di riuscirvi? Speriamo. Nel frattempo siamo dalla parte del popolo ucraino senza alcuna incertezza o retropensiero: sono le donne e gli uomini di Kiev che sono stati invasi e coinvolti in una guerra folle. Negarlo significa negare la realtà”.

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