Matteo Renzi ha rilasciato un’intervista a “Libero” sulle elezioni americane e la situazione attuale della sinistra nel nostro Paese.
“Bisogna parlare di più di lavoro, ceto medio, sicurezza. Altrimenti noi ci riempiamo la bocca con i diritti e gli altri vincono con la paura. Solo con Clinton e Blair – negli ultimi anni – la sinistra mondiale ha saputo parlare alla gente, nel profondo. E solo con Obama ha saputo giocare la carta della speranza. Quando affidiamo la narrazione della campagna elettorale ai vip, pensando di convincere il nostro popolo a votarci, non ci rendiamo conto che stiamo facendo l’opposto: quando si tratta della vita di tutti i giorni penso che il vip sia un privilegiato che non sappia la fatica di mettere da parte i soldi dell’affitto. Invece la sinistra delle celebrities parla solo di diritti e al massimo di sussidi per i poveri. Ma serve il lavoro pagato bene, non il sussidio che ti lascia nella povertà”.
Renzi si è schierato per il ritiro di Joe Biden. Con lui le cose sarebbero andate meglio o peggio? “Sarebbe andato peggio. Joe ha fatto del suo meglio e molti risultati della sua presidenza sono notevoli. Ma doveva lasciare prima di quel disastroso dibattito televisivo di giugno. Bisognava fare le primarie. E sarebbe uscito il candidato migliore per battere Trump. Che non era Kamala Harris. Lei è stata una presenza impalpabile nei quattro anni alla Casa Bianca. In campagna elettorale è stata brava a unire i leader del partito su di lei, ma lì si è fermata. II vero candidato forte era il governatore della Pennsylvania Shapiro. Ma non lo hanno voluto nemmeno come vice, per la sua origine ebrea. Una follia. Con Shapiro i democratici avrebbero vinto gli swing states della Rust Belt, io ne sono convinto”.
“Il M5S – come pure AVS – dice che Harris ha perso per la posizione sulla guerra. Io trovo questa lettura di una pochezza sconcertante. Gli americani votano con il portafoglio, non pensano alla politica estera. Sostenere che la sinistra americana perda per Gaza significa non avere la minima idea di come funziona la corsa per la Casa Bianca. A Pittsburgh Kamala ha perso per gli stipendi, non per Hamas: un giorno lo capirà anche Conte”.
Infine l’Europa: “‘Ora l’Europa deve darsi una svegliata. A cominciare dalla spesa militare. Sui dazi spero che ci siano leader capaci di trattare da pari a pari con Trump e salvare il vino, il cibo, l’impresa italiana”.
