Lo si diceva quando Silvio Berlusconi ancora era in vita, figurarsi adesso. Matteo Renzi vuole Forza Italia, anzi vuole prenderla, giusto per rendere meglio l’idea. Anche nella commemorazione al Senato, Renzi ha parlato del defunto leader di FI e lo ha definito «statista dai rapporti umani». La gara per l’eredità politica di Berlusconi è già iniziata e per furbizia e scaltrezza Renzi è due chilometri avanti agli altri. Il traguardo è fissato, le Europee 2024.
Ad oggi c’è Antonio Tajani, che punta a diventare il nuovo capo di Forza Italia ma non ha la stoffa, non ha i numeri e sembra destinato a farsi sbranare dalle faide interne al partito, con Renzi pronto a sfondare la trincea, sull’onda di un doppio piano che guarda ai moderati del centrodestra e a quelli in fuga da quella sinistra che si sta sempre più radicalizzando con l’abbraccio del Pd di Elly Schlein ai pentastellati di Giuseppe Conte.
Renzi ha mollato Calenda e ora guarda dritto all’obiettivo di mettere le mani su Forza Italia. La prova provata? L’indizio finale? Italia Viva, alle elezioni Regionali nel Molise del 25 e 26 giugno, appoggerà, pur non essendo candidata, il centrodestra e il suo candidato presidente, Francesco Roberti. Un segnale a Giorgia Meloni ma soprattutto un modo di far capire dove vuole andare a parare. Renzi apparecchia la tavola all’ingresso in quel centrodestra. Ha individuato la prateria dove incunearsi ed è pronto all’assalto finale.
