HomeEuronewsReddito minimo nell'Ue: un progetto pilota per i più vulnerabili

Reddito minimo nell’Ue: un progetto pilota per i più vulnerabili

La città di Offenbach, vicino a Francoforte sul Meno, in Germania, è un importante polo economico. Qui vive un gran numero di immigrati, che spesso hanno difficoltà a integrarsi nel mercato del lavoro e nella comunità locale. I Milanov sono una famiglia di lingua turca con tre figli, emigrata dalla Bulgaria in Germania dieci anni fa. Sono stati anni difficili, segnati da lavori precari, barriere linguistiche e culturali. Negli ultimi due anni, però, una rete di sicurezza sociale finanziata con fondi pubblici ha permesso a questa famiglia di guardare con più ottimismo al futuro.

“Dopo aver perso il lavoro, mi sono rivolto allo Stato e mi hanno aiutato – dice Radostin, il padre di famiglia -. Non avevamo un posto dove stare. Ci hanno trovato subito un appartamento. Hanno trovato un posto a scuola per i miei figli e ci hanno sostenuto. Ci hanno anche spiegato come si vive in Germania”.

La famiglia Milanov partecipa a Cris (Cooperate, Reach out, Integrate Services), un progetto pilota finanziato dall’Unione europea. L’obiettivo è quello di trovare nuove soluzioni per aiutare le persone più vulnerabili. Per Serdar Damar, coordinatore di questa iniziativa al centro per l’impiego comunale di Offenbach, i programmi di reddito minimo devono essere più personalizzati.

“Abbiamo più successo quando le persone si fidano di noi – dice Damar -, quando vedono che non sono un numero nel nostro elenco, ma vedono che ci preoccupiamo dell’intera famiglia, che prendiamo sul serio i loro problemi e le loro preoccupazioni, che prendiamo sul serio anche i loro problemi di salute. Questo li fa sentire accuditi. Si sentono integrati in Germania, si sentono accettati. Credo che questo sia il modo migliore per costruire una vita comune con queste persone e un futuro per loro.

Si stima che 95 milioni di persone nell’Unione europea siano a rischio di povertà o esclusione sociale. Per Matthias Schulze-Boeing, coordinatore transnazionale del progetto Cris, il reddito minimo tedesco è un buon modello, anche se secondo lui può essere migliorato.

“Copriamo l’intero costo dell’alloggio ed eroghiamo una somma di denaro che copre le necessità di base – dice Schulze-Boeing -. Quindi ci dovrebbe essere sempre un incentivo ad accettare un lavoro per guadagnare di più: questo è il principio di base anche in Germania. C’è un ampio margine di miglioramento per integrare questi servizi: sostegno ai giovani, ai ragazzi, servizi sanitari e servizi abitativi per rendere tutto più efficiente”.

Fonte: Euronews

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