HomeParlamentoReddito di Cittadinanza: i numeri del grande flop

Reddito di Cittadinanza: i numeri del grande flop

“Le cronache di tutti i giorni attestano che sul Reddito di Cittadinanza certamente ci sono state delle lacune che hanno prodotto truffe. Per quanto ci riguarda c’è un fascicolo aperto presso la Procura Lazio”. Lo ha detto Il Procuratore Regionale Pio Silvestri, a margine del giudizio di Parifica del Rendiconto Generale della Regione Lazio per l’Esercizio Finanziario 2021.

Solo 536 su 3 milioni di percettori sono stati assunti con il Reddito di Cittadinanza e proprio le cifre della Corte dei Conti certificano il caos determinato in Italia dal RdC, una misura che da una parte ha aiutato chi aveva davvero bisogno ma dall’altra è diventata la grande abbuffata per speculatori e truffatori di ogni genere. Nel mezzo c’è il risultato impietoso del lavoro che doveva essere creato attraverso questa riforma ma di cui, al netto del rimpallo di responsabilità tra lo Stato e le Regioni e i Centri per l’Impiego, ad oggi non c’è traccia. Nella relazione sul 2020 i magistrati contabili richiamano le cifre dell’Agenzia delle Entrate sulle imprese che hanno usufruito dei crediti d’imposta per aver assunto un titolare del sostegno e, secondo quanto riferito da Milano Finanza, che ha visionato il rapporto della Corte dei conti, a fronte di 3 milioni 693 mila beneficiari del reddito di cittadinanza le istanze di credito d’imposta accolte nel 2020 sono state 254.

Tornando indietro (del resto, il 2020 è stato l’anno della pandemia), scopriamo che già nel 2019 i numeri erano stati deludenti. Solo 282 domande di credito d’imposta accolte. E le assunzioni? Non c’è traccia e d’altronde la povertà che – in teoria – era stata abolita dal “trionfante” Di Maio di tre anni fa – e che invece si è moltiplicata – è il manifesto del bluff. Se si conteggiano i dati di questi due anni, 2019 e 2020, si ottengono come detto 536 richieste di credito d’imposta, vale a dire, stando alla norma all’interno della legge sul Rdc, 536 assunzioni. Insomma: non esattamente un successo.

E adesso c’è la sfida lanciata dal nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Sono contro il reddito di cittadinanza. La sfida non è mantenere i disoccupati con la paghetta statale, ma trasformarli in occupati!”. Riuscirà nella missione o fallirà anche lei nell’arduo tentativo di raddrizzare una barca che fa acqua da tutte le parti?

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