L’87esimo giorno di guerra va in archivio con l’ennesimo segnale poco confortante per le speranze di pace o almeno di un cessate il fuoco in Ucraina. La Russia banna dal proprio territorio quasi mille cittadini americani e lancia un segnale eloquente a Joe Biden e agli Stati Uniti ma di riflesso anche alla Nato, sulla strategia di Vladimir Putin che non allenta la presa ed anzi pare intenzionato a fare salire ancora la tensione nello scacchiere geopolitico internazionale.
Il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una lista di quasi mille personalità degli Stati Uniti ai quali viene vietato l’ingresso sul suo territorio. Lo ha riferito l’agenzia russa Interfax, precisando che l’elenco conta esattamente 963 persone, tra cui c’è (ovviamente) anche il presidente Biden. La misura è stata presa “in risposta alle sanzioni anti-russe degli Usa e al pacchetto di aiuti all’Ucraina da 40 miliardi di dollari”.
Nella black-list di Mosca, oltre al primo inquilino della Casa Bianca, ci sono anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e l’attore Morgan Freeman. Non potranno più entrare in Russia e, fra l’altro, la star di Hollywood in particolare è accusata di aver registrato un video nel 2017 in cui affermava che Mosca stava complottando contro gli Stati Uniti. Il bando dei leader politici riguarda anche il segretario di Stato Antony Blinken ed il capo del Pentagono Lloyd Austin.
Non e’ stato bannato, invece, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump con una decisione destinata a fari discutere e a far pensare sui rapporti che c’erano (e rimangono) tra Putin e il Tycoon.
Dal Cremlino arriva, insomma, un vero e proprio schiaffo agli Usa. Ma soprattutto l’ennesimo pugno allo stomaco per tutti quelli che speravano in una svolta in tempi brevi. La pace resta lontana e non sembra essere contemplata al momento nei piani di Putin.