L’esponente del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia, invoca le dimissioni di Matteo Salvini per la mancata concessione del visto di legittimità al Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti.
“Alla sonora batosta inflitta dal primo organo che ha valutato seriamente un aspetto del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, il solo piano economico finanziario, Salvini risponde accusando la Corte dei Conti di aver adottato una decisione politica invadendo il campo dell’esecutivo, promettendo persino ritorsioni. La casta dei magistrati (piccoli Berlusconi sono cresciuti), a suo dire, starebbe negando la realizzazione del Ponte dopo che università, esperti e società di tutto il mondo vorrebbero invece realizzare l’opera. Certo che in molti vorrebbero, l’Affare Ponte è un affare di almeno 15 miliardi di euro. Praticamente quasi equivalente ad una Finanziaria dello Stato”.
“Ma proviamo a ricordare – prosegue Floridia – chi sono questi esperti che hanno consentito di arrivare fino a questo punto: il Comitato Scientifico della Stretto di Messina, nel settembre 2023, è stato nominato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; la Commissione VIA – VAS è stata rinnovata dal Ministero dell’Ambiente quasi integralmente proprio in vista dell’adozione del parere sul progetto del Ponte; il CIPESS, che ha approvato il progetto sottoposto alla Corte dei Conti, è un organo politico, presieduto da Giorgia Meloni. Per non parlare della volontà di non acquisire i pareri del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Fino all’assurdo, disposto con legge dello Stato, che per questo progetto non si sarebbe effettuato alcun dibattito pubblico e dunque non sarebbero stati minimamente coinvolti i cittadini, oltreché i territori e cioè i Comuni interessati, che infatti non hanno avuto alcuna voce in capitolo. Una macchinazione iniziata nel 2023 volta a zittire ogni possibile voce contraria”.
“No caro Salvini – conclude Floridia -, il no della Corte dei Conti non è politicizzato, semplicemente è il primo incontro con la realtà di questo progetto, passato sì per mille mani, ma tutte di soggetti incaricati – e retribuiti – da chi pretendeva opinioni positive alla realizzazione dell’opera. Adesso, piuttosto che prendertela con chi ti ha riportato con i piedi per terra, ricordandoti che il ruolo che ricopri non ti consente di stare al di sopra della legge, smettila di fare il bullo e vai a casa”.



