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Paralisi all’ex Provincia: la Regione assegna 10 giorni per controdedurre. Pietrafitta: “Lo statuto non può essere una scusa”

L’Assessorato alle Autonomie Locali ella Regione Siciliana ha risposto alla nota con la quale il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, prof. Carmelo Pietrafitta, nella sua qualità di Consigliere Metropolitano, aveva denunciato “la totale paralisi funzionale del Consiglio Metropolitano per mancata predisposizione degli atti fondamentali per l’esercizio della rappresentatività democratica ed istituzionale”. All’ex Provincia regionale di Messina si è votato il 27 aprile scorso.

Pietrafitta, in sostanza, ha lamentato la situazione di impasse di Palazzo dei Leoni, dove i consiglieri sono stati eletti ma non si sono ancora insediati, e non c’è ancora la Giunta. Alla guida della Città Metropolitana, com’è noto, c’è il sindaco di Messina, Federico Basile, fedelissimo del sindaco di Taormina, Cateno De Luca. E da più parti, non solo i malpensanti, sono convinti che i tempi blandi siano riconducibili ad una volontà di “congelare” i passaggi politici sino a quando sarà possibile. Perché – come detto – Sud chiama Nord non ha la maggioranza e non può farla da sola. Quindi insediarsi e poi soprattutto nominare ora la Giunta significherebbe proiettarsi verso uno scenario nel quale dover uscire allo scoperto con il centrodestra. Cosa che De Luca non ha nessuna intenzione di fare sino a fine anno, quando (a dicembre) è in agenda il congresso del movimento. E De Luca di fatto era e resta il leader di ScN, come prima e più di prima.

Nel contempo, Pietrafitta, con la sua nota inviata agli enti preposti lo scorso 26 maggio, diffidava Palazzo dei Leoni, insomma, ad adempiere, chiedendo un urgente intervento degli Organi di controllo esterni.

L’Assessorato alle Autonomie Locali, con l’urgenza che il caso richiede, ha invitato il sindaco Basile e il segretario Generale della Città Metropolitana di Messina, Rossana Carrubba, a voler controdedurre le contestazioni del consigliere Pietrafitta entro e non oltre 10 giorni, inviando apposita relazione.

In ordine alla richiesta di intervento viene precisato dalla Regione che “l’attività di vigilanza e controllo è espletata “nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione”, attraverso una rigorosa attività istruttoria, nel rispetto e nella garanzia delle parti in causa, al fine di verificare la sussistenza della violazione segnalata ed assumere le iniziative conseguenziali, che nel caso in questione sono previste dall’art.35 della legge regionale 4 agosto 2015, n.15, che circoscrive l’intervento sostitutivo della Regione al caso in cui sia acclarata la persistente inadempienza dell’ente a compiere atti obbligatori per legge, finalizzandolo alla salvaguardia degli interessi unitari eventualmente compromessi dall’inerzia o dall’inadempimento medesimi”.

“Si invitano le SS.LL., con l’urgenza che il caso richiede, a voler controdedurre alle contestazioni mosse dal consigliere segnalante entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente, inviando apposita relazione a questo servizio”, scrive il dirigente del Servizio – Assessorato alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica.

“Ho inteso tutelare la rappresentatività che sono chiamato ad esercitare in seno al Consiglio Metropolitano – spiega Pietrafitta – Occorre porre immediatamente rimedio a un paradosso che, di fatto, ci impedisce di esercitare le nostre funzioni di controllo e indirizzo che, da Consiglieri Metropolitani, siamo chiamati ad espletare nell’interesse esclusivo delle nostre comunità. Basti pensare che, mentre si è trovato il tempo per organizzare feste e incontri, non si è trovato neanche un piccolo spazio temporale per allestire aule da destinare ai gruppi politici del Consiglio Metropolitano. Non può essere una scusa valida quella di non sapere come stilare lo statuto della Città Metropolitana per il quale si deve attendere la riunione dell’Anci, prevista per domani, che dovrebbe dare delle linee guida. E ci pensiamo due mesi dopo le elezioni? Vorrei ricordare che la Città Metropolitana di Messina ha già una bozza di statuto approvata dall’allora commissario Trovato. Si prende, si porta in aula e da lì si vedranno eventuali aggiornamenti. Ma questa forma di immobilismo è assolutamente ingiustificabile e vergognosa. Mi complimento di vero cuore con il partito del Sindaco Metropolitano, capace di raccogliere le elargizioni erogate dalla Regione Siciliana per mettere a punto i suoi obiettivi”. “Ma lo stesso Sindaco Metropolitano – conclude l’esponente di Forza Italia – si spenda adesso per mettere il neo eletto Consiglio nelle condizioni di lavorare al fine di porre definitivamente rimedio a una situazione che si configura come un vulnus della democrazia”.

Ovviamente non è poi così difficile immaginare che la Città Metropolitana di Messina controdedurrà adesso che, in buona sostanza, non c’è stato nessun ritardo e si predisponendo tutte le procedure del caso per l’insediamento del Consiglio Metropolitano. E’ solo una questione di statuto. Tutto apposto. Tutto va bene, Madama la Marchesa…

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